VENEZIA GAZEBO UAAR VENERDI’ 9 MAGGIO PIAZZALE ROMA |
eccola qua, una immagine dell’allestimento del gazebo tenuto venerdì 9 maggio in Piazzale Roma a Venezia. Un tavolo dedicato soprattutto ai diritti civili ma anche ai costi della chiesa ... proprio oggi abbiamo trovato su Repubblica, esposto e commentato con chi ci è venuto a trovare, un paginone a pagamento in cui la Chiesa fa il resoconto di come ha impiegato l’abbondante miliardo di euro percepito ogni anno dal 2010 al 2013 con il perverso sistema dell’8 x 1000. Pochi conti per vedere che solo 240 milioni (il 23%) del miliardo sono stati impiegati per “la carità”...il resto è servito per opere di culto (...) e sostentamento dei sacerdoti. Il resoconto: Giornata bella, tanti turisti frettolosi fra i quali sono emersi magicamente dei cittadini molto interessati, tre si sono iscritti e sei hanno lasciato l’indirizzo per ricevere le nostre news. Grazie in ordine di apparizione a Sandro, Mirco, Vittorio, Cesare, Puccio, Enrico, Cathia e alla frizzante Venezia che ci ha ospitati :-)
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LUNEDI' 5 MAGGIO PRESENTAZIONE LIBRO "LASCIA STARE I SANTI" DI GUIDO BARBUJANI ALL'ATENEO VENETO |
Lunedì 5 Maggio, a Venezia alle ore 18,00 presso l’Ateneo Veneto (vicino il Teatro La Fenice) Presentazione del libro
LASCIA STARE I SANTI Storia di reliquie e scienziati
a cura dell’autore Guido Barbujani, introduce Riccardo Calimani.
Don Bosco è passato a Venezia pochi mesi fa con molto clamore. Più precisamente non si trattava dell’intero santo ma della sua mano destra, cioè di una reliquia, contenuta in un’urna simil don Bosco da mostrare al pubblico che tra cassa e carrello pesava ben 1300 Kg! Alla faccia del km 0 e dei costi di trasporto la reliquia viaggerà e si mostrerà come una diva in tutta Europa.
Le reliquie si sa fan religione in quanto oggetti di venerazione (a dire il vero dal sapore un po’ dark, un po’ sado-maso e anche un po’ zombie per quella cosa della resurrezione dei cadaveri). Le reliquie fanno anche spettacolo e consumo e richiamano molte persone credenti, curiose e superstiziose, che sono disposte a spendere tempo e denaro per un breve sguardo o un tocco che sa di sacro sul sangue di san Gennaro, le spoglie dei re Magi, la mammella di sant’Agata (ma ci sono sparse in Italia molte altre parti della santa che pare sia stata divisa in quarti e sottoquarti per la gioia dei credenti), il piede di santa Caterina, il prepuzio di Gesù, la sindone, oppure molto altro (se ti interessa dai un’occhiata qui alla lunga lista delle reliquie su wiki http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_reliquie).
Chi detiene una reliquia, che sia un paese, una parrocchia o un privato, possiede un piccolo tesoro che può far arricchire. Le reliquie anche per questo motivo sono state sempre oggetto di trafugamenti e bottini di guerra. La certezza che “il pezzo” sia realmente autentico e perciò sacro - ovviamente per chi ci crede - però non è data viste le incredibili provenienze, i viaggi, il mercato nero, i doppioni, i mistificatori, e quant’altro: insomma, alla fine la venerazione è molto spesso questione di fede –e di suggestione-!
Succede che nel 1998 a Santa Giustina di Padova un vescovo voglia vederci chiaro su dei resti di uno scheletro senza testa, che potrebbero essere attribuiti nientemeno che a Luca evangelista! Intorno a tante preziose ossa chiamerà storici, filologi, archeologi e anche di uno scienziato scrittore e divulgatore, Guido Barbujani (tratto caratteristico non credente dichiarato), genetista delle popolazioni, per analizzare il DNA della presunta sacra reliquia. Da Santa Giustina di Padova parte dunque il libro -bella la copertina con un microscopio con l’aureola- che ci presenterà l’autore e che narra non solo del suo viaggio in Siria, ad Aleppo, alla ricerca delle origini del santo, ma anche della sua avventura intellettuale alla scoperta di un mondo tra il razionale e l’irrazionale, tra interessi e devozione all’interno di una religione monoteistica in cui il paganesimo, il politeismo e l’animismo probabilmente non sono mai scomparsi. E la reliquia? Era proprio Luca? E la testa dov’è finita? Aiuto, chissà! L'ingresso è libero.
Guido Barbujani è genetista e scrittore, ha lavorato alla State University of New York a Stony Brook (New York) e alle Università di Padova e Bologna. Dal 1996 è professore di genetica all’Università di Ferrara. Tra i suoi libri più noti Dilettanti. Quattro viaggi nei dintorni di Charles Darwin e Sono razzista, ma sto cercando di smettere (con Pietro Cheli). La sua ultima opera è Lascia stare i santi. Una storia di reliquie e scienziati (Einaudi).
Riccardo Calimani è uno scrittore e storico italiano, conosciuto soprattutto come storico dell'ebraismo italiano ed europeo.
Cathiatea
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GAZEBO INFORMATIVO DOMENICA 27 ALLA FESTA SCARPE ROTTE |
Domenica 27 Aprile a Mestre,
al Forte Marghera
–ore 11.00 – 18.00- Gazebo informativo UAAR in occasione di SCARPE ROTTE.
Il nostro tema sarà come sempre la libertà di non credere e i diritti civili e in particolare l’informazione sulla DAT (Testamento Biologico) ora possibile anche a Venezia dove è stato istituito un registro comunale. Ti allego una DAT elaborata da UAAR Circolo di Venezia e il pieghevole che distribuiremo.
Cos’è SCARPE ROTTE: è una festa che accompagnerà la città dal 24 Aprile al Primo Maggio offrendo un programma di proposte e opportunità che uniscono e aggregano tante persone che non amano l'omologazione e il sopruso; in tanti a reclamare una rinnovata stagione di diritti, valori e solidarietà. Qui trovi il PROGRAMMA DELLA FESTA.
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RACCOLTA LIBERA DI NON CREDERE, SCATTA ANCHE TU! |
Raccolta fotografica Tema: "Liberi di non credere"
Qui alla sinistra del nostro sito vedete una bella icona con il titolo Raccolta fotografica. Se ci cliccate sopra, oltre ad avere la possibilità di vedere tutte le foto inviate ai nostri 4 concorsi fofografici, troverete una novità.
Di che cosa si tratta? Abbiamo pensato di continuare a raccogliere e pubblicare le vostre immagini libere di non credere che ci invierete. Un modo per rendere visibili le vostre simpatiche opere, che potranno essere godibili, nonchè giocosamente votate, da tutti coloro che visitano il nostro sito.
Per noi la possibilità di continuare in un'attività piacevole che ci fa sentire insieme a tante altre persone che la pensano come noi, inoltre l'opportunità di poter utilizzare in libera connessione i vostri lavori per le nostre locandine, volantini e le pubblicazioni di articoli sul sito. Per voi la possibilità di sfogarvi, nel senso di esprimere il vostro modo di pensare il mondo.
E allora via con gli scatti, con grande attenzione per l'obiettivo, il tempo, l'esposizione, ma soprattutto per rendere un concetto di libertà con qualche clic sulle superstizioni, le credenze, l'ironia di un contrasto, l'irriverenza, oppure l'evidenza di una conquista di piena laicità con la libertà di non credere che si fa creativa.
Aspettiamo le vostre foto, leggete il regolamento che, dopo aver cliccato sull'icona qui a sn, trovate su Raccolta fotografica in giallo in alto.
ps: Non potremo pubblicare foto offensive che espongano il nostro sito e l'UAAR a denuncia o altro, ma la libertà, sì, quella la pubblichiamo!
Cathiatea
la foto è di Nicola Carlon
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PIC NIC ATEO AGNOSTICO DI PASQ...PRIMAVERA e senza religione! |
Venerdì 18 Aprile ore 16-18 Parco (s.) Giuliano di Mestre PICNIC ATEO AGNOSTICO di Primavera, un modo semplice e conviviale di stare insieme con le uova colorate, i dolci, il vino ma senza la religione:
sono invitati atei e agnostici soci e simpatizzanti tutti.
Pasqua? E noi? Che sia la pesach (passare oltre-tralasciare) ebraica in cui vengono risparmiati solo i figli primogeniti maschi ebrei dall’ira del Dio che tutto sa (che però per distinguerli dai primogeniti egiziani da eliminare ha avuto bisogno del segno di sangue di agnello lasciato sulle porte delle case!). Oppure che sia quella cristiana che insegue le fasi lunari e cade la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera (circa il 21 marzo) e che anch’essa ha bisogno del sacrificio di sangue per far rinascere a nuova vita. O quella più antica greca del mito di Persefone che ogni anno era costretta a far ritorno nel regno dei morti per sei mesi (portando il freddo alla natura) e per sei mesi invece tornava alla luce a far fiorire il mondo… A noi, atei e agnostici, pare proprio che pasqua sia la festa della natura che si risveglia dopo l’inverno e il “sacrificio” ciclico di fiori, frutti e piante… ed è il periodo in cui le galline tornano a far le uova, simbolo della vita, e le fanno, a volte, di cioccolato! Insomma è la natura che ci chiama con i suoi colori, odori e sapori nuovi, dopo l’inverno e non serve la religione.
E allora anche noi vogliamo fare festa con il PIC NIC ATEO AGNOSTICO organizzato nel Parco di Giuliano a Mestre, dalle ore 16.00 alle ore 18.00 circa. Sandro porterà il vino e la torta salata e anche se non la moltiplicherà ce ne sarà un pezzetto per tutti, così come per il salame. Poi sarà la volta del cestino con uova colorate sode e uova di cioccolato, e poi ci saranno tanti dolcetti siciliani alle mandorle –ignari che la prova costume è alle porte- che la nostra amica Marisa, vincitrice del concorso di poesia scientifica dedicato a Darwin, ci ha inviato da Catania. Stenderemo i plaid e anche le bandiere UAAR sull'erba, anche se Vittorio non vuole perché ha paura che le macchiamo di vino, (ma gli abbiamo detto che è sempre pur meglio del sangue dell’agnello sulle porte, e si è convinto)!
Sarà una festa simpatica per una pasqua atea agnostica senza religione e sacrifici di sangue, tutta sorridente e da inventare in mezzo al verde e ai fiori di primavera! Sei invitata/o.Saremo vicini al bar del parco, se non ci trovi chiama il 331 133 1225 (no sms perché non li riceviamo). La foto è di Fabrizio Furlan
Cathiatea
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ANCHE A VENEZIA IL TESTAMENTO BIOLOGICO - DAT |
SCARICA UN MODELLO DI DAT E LE RELATIVE ISTRUZIONI CHE TI PROPONIAMO
FINALMENTE ANCHE A VENEZIA il TESTAMENTO BIOLOGICO
( Dichiarazione Anticipata di Trattamento –DAT-)
La costanza e la fermezza dei consiglieri comunali che hanno proposto la delibera per istituire il servizio di deposito della DAT a Venezia, l’appoggio di 2837 cittadine e cittadini che hanno firmato una petizione di sostegno, l’azione informativa di UAAR, della Ass. Coscioni e di altre associazioni, estenuanti riunioni in commissione, polemiche… più di due anni di attesa….
Insomma non è stato facile ma finalmente oggi anche a Venezia c’è la possibilità di depositare in Comune le proprie disposizioni anticipate di trattamento per terapie sanitarie che si intende o non intende ricevere nel caso sia sopravvenuta, nel soggetto, una incapacità a comunicare ai medici le proprie volontà al riguardo.
Anche altri numerosi Comuni, in questi anni, hanno reso possibile per i loro cittadini questo servizio e non si può evitare di rammentare che la sensibilità diffusa per questa tematica è stata portata avanti soprattutto da Beppino Englaro che si è speso personalmente, anche intervenendo in tutta Italia a incontri pubblici, per spiegare la propria esperienza e per difendere un diritto, un diritto per tutti.
La DAT a Venezia è un ulteriore punto di partenza per chiedere la stessa possiblità nei Comuni dove questo servizio non è ancora previsto. Le petizioni al sindaco sono molto importanti e si potrebbe proporle sul modello di quella veneziana.
Il sito del Comune di Venezia spiega come si deve procedere per richiedere il deposito della propria DAT, che ovviamente è assolutamente volontaria.
Ci preme comunque puntualizzare che:
-Per la dichiarazione non è stato predisposto dal Comune un fac simile: ci sono molti modelli in Internet dai quali attingere, vi segnaliamo questi siti: pereluana - assoc.lucacoscioni - exititalia - Oppure chiedeteci i modelli cartacei.
-La dichiarazione va stampata prima di recarsi dal Notaio;
-La data e la firma vanno apposte dinanzi al Notaio;
-L’indicazione del fiduciario è suggerita ma è facoltativa, e non è necessario che accompagni il dichiarante dal Notaio
-Ricordarsi della marca da bollo da 16 euro e di avere con sé un documento valido di identità e la tessera sanitaria.
Il Comune di Venezia ha predisposto il servizio attraverso una convenzione con il Collegio notarile del Distretto di Venezia. Nella seconda settimana del mese il Comune mette a disposizione uno spazio presso l’URP – (a Venezia - Palazzo Ca' Farsetti, San Marco 4137 - il martedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00; a Mestre - Via Cardinal Massaia, n.45 - il giovedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00.) dove un Notaio riceve e registra le DAT. Per la consegna è necessario telefonare o presentarsi prima all’URP e prendere un appuntamento (per appuntamenti a Venezia al numero 041 2748080; per appuntamenti a Mestre al numero 041 2749090 oppure recarsi personalmente presso gli sportelli URP dislocati in tutto il territorio veneziano.
Vi suggeriamo di leggere attentamente l’informativa comunale per i dettagli.
Buona DAT a tutte e a tutti!
cathiatea
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UAAR LIBROFORUM A FAVARO: LA MENTE CHE SCODINZOLA DI G. VALLORTIGARA |
Lunedì 14 Aprile alle 17.30, a Favaro Veneto in via Cima Rosetta 19: LIBROFORUM - Dibattito su “La Mente che scodinzola” di Giorgio Vallortigara
Con Vittorio Pavon e Claudia Sonego, che hanno letto il libro, avvieremo un dibattito prendendo spunto dal recente e interessante lavoro di Giorgio Vallortigara Professore di Neuroscienze e del Center for Mind/Brain Sciences dell'Università di Trento. Il libro, che ha un titolo già di per sé esplicativo, indaga sui cervelli degli animali, uomo compreso, escludendo fin dai primi capitoli che complessità significhi evoluzione, ovvero argomentando sull’inconcludenza dell’assunto che gli uomini sarebbero all’apice del processo evolutivo. Se Il cervello è frutto dell’evoluzione, e cioè di quella complessa azione in cui geni, caso e ambiente si influenzano a vicenda, stiamo parlando di un organo che si è sviluppato per consentire agli animali di inter-agire con l’ambiente dando all’organismo interessato impulsi e immagini che gli consentano di sopravvivere alla meglio. Gli esseri umani non vedono, non sentono, non odorano e non provano ciò che invece altri animali sperimentano con la loro sensibilità ed ogni organismo pare raccolga dal mondo informazioni parziali, concentrandosi al fine solo su ciò che gli serve. Impossibile perciò stabilire una scala evolutiva dove la sedicente maggiore complessità del nostro cervello, ribaltando un ordine precario, potrebbe essere solo una escamotage per degli esseri troppo fragili e non adatti a rapportarsi al mondo reale e pertanto più bisognosi di percezioni fallaci ma utili e consolatorie. Ti aspettiamo. Cathia
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