11 GIUGNO PRESENTAZIONE OCA PRO NOBIS AL CANDIANI MESTRE |
ALL'INTERNO DEL MESE DEDICATO ALLA SATIRA AL CENTRO CULTURALE CANDIANI DI MESTRE
MERCOLEDI' 11 GIUGNO ore 18.00
“OCA PRO NOBIS” controsillabo giocoso e irriverente
con gli autori MARIA TURCHETTO –Disegni e tavole- e CARLO CORNAGLIA -Poesie e parole delle canzoni-.
Verrà presentato un delizioso libretto che in chiave di operetta dissacra, giocosamente attraverso una serie di 63 caselle come nel gioco dell’oca, la dottrina cattolica. Dunque schede, canzoni che ascolteremo, poesie declamate e tanti bei disegni di ochette irriverenti che rivestono panni davvero inusuali. Le canzoni (musica, arrangiamento vocale) sono di Filippo D'Ambrogi. Le Schede in prosa sono di Walter Peruzzi. Sala seminariale primo piano - Ingresso libero.
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5 GIUGNO: SACROSANTE RISATE CON SERGIO STAINO AL CANDIANI |
GIOVEDI' 5 GIUGNO ALLE ORE 18.00 , al CANDIANI di MESTRE,
SACROSANTE RISATE. L'arte del dubbio di fronte al dogma con SERGIO STAINO, che è anche presidente onorario dell’UAAR.
Nel suo modo simpatico ci spiegherà che la satira è come “la ricerca scientifica, perché inizia mettendo necessariamente in dubbio la realtà apparente…”, solo che “detto con un disegno che provoca il riso tutto diventa più facile e più profondo”.
A seguire l'inaugurazione della Mostra SACROSANTE RISATE (dal 5 al 26 giugno) con brindisi per tutti i partecipanti! Presenta Marco Gavagnin –vignettista- introduce Cathia Vigato UAAR Venezia.
Sala conferenze quarto piano- Ingresso libero.
L’UAAR sarà presente nel cuore culturale della città , dall’inaugurazione del 5 giugno e fino al 26 giugno, con una mostra di satira religiosa “SACROSANTE RISATE” firmata da importanti vignettisti quali Staino, Altan, Vauro, Ellekappa, Bucchi, Bandanax, Stefano Disegni, Giorgio Franzaroli, Makkox, Roberto Mangosi, Danilo Maramotti, Alberto Montt, Vincino.
Una mostra coraggiosa che attraverso la satira farà riflettere sui contenuti e il modo in cui le persone si approcciano alla religione cattolica, ma anche a quella islamica, e in generale alla trascendenza. Come dire che con una matita e qualche personaggio catturato in una striscia si sorride di noi stessi mettendo a nudo l'umanità.
Inoltre una personale di Marco Gavagnin: CARTA BIANCA, la satira del Gava. Da visitare per la qualità e il valore dei contenuti delle vignette esposte. Orario delle mostre: dal martedì alla domenica 16.00 - 20.00 - sala Paolo Costantini terzo piano - Ingresso libero.
Ti segnaliamo anche gli altri eventi (Oca Pronobis sempre organizzato da UAAR, i film dei Monthy Python, agli spettacoli serali e tanti altri qualificati appuntamenti) di “ E ora satira! “ che gravitano intorno” alla Mostra e che si svolgeranno tutti al Candiani.
Trovi il dettaglio di tutti gli eventi qui:
http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3046
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ASSEMBLEA ANNUALE DEL CIRCOLO UAAR DI VENEZIA |
MARTEDÌ 03 GIUGNO, alle ore 17,30 nella sede di Venezia Dorsoduro 3687 (Campo Margherita) è convocata l’ASSEMBLEA ANNUALE DEL CIRCOLO per fare il bilancio non solo economico di un anno di lavoro, stabilire le direttive principali per gli impegni futuri, eleggere i nostri rappresentanti (coordinatore, cassiere, attivo di circolo) e formare i gruppi di lavoro.
L’assemblea è un momento democratico, di informazione, confronto e crescita ed è importante la partecipazione di tutte/i le/gli iscritte/i. Ti aspettiamo per le tue proposte e anche per le tue critiche. Chi desidera candidarsi non abbia timore a proporsi come coordinatore/coordinatrice, cassiere, segretario, attivo di circolo; sono preziose, vitali e benvenute anche le disponibilità parziali a contribuire alle nostra attività: iscrizioni, comunicazione, grafica, programma, ordine materiali, stesura e riproduzione volantini, inserimento attività sul sito, presenza ai gazebo informativi, e tanto altro.
All’assemblea possono partecipare senza diritto di voto anche i simpatizzanti non iscritti UAAR. I SOCI che non hanno ancora regolarizzato il rinnovo della loro iscrizione 2014 possono ancora farlo.
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UAAR VENEZIA - IL MITO DI LILITH - a Favaro lunedì 26.05.2014 |
UAAR VE - INCONTRO SULLA DAT (Testamento Biologico) martedì 20 maggio Caegheri Venezia |
Eccoci di nuovo in argomento per proporvi,
Martedì 20 maggio ai Caegheri s. Tomà Venezia
un Incontro informativo "DAL VERO" sul Registro delle DAT (Dichiarazioni Anticipate di Trattamento),
finalmente operativo anche a Venezia.
Abbiamo invitato i consiglieri comunali promotori della delibera, un notaio, due medici, una rappresentante dell’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune). La conferenza è stata organizzata per dare informazioni su come si redige e si presenta la DAT. Saranno anche distribuiti dei fac-simili di DAT, con relative istruzioni, elaborate da UAAR Venezia. Il pubblico potrà proporre delle domande e chiarire gli eventuali dubbi. L'ingresso è libero.
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UAAR VENEZIA - 16 MAGGIO CANDIANI MESTRE - UN INCONSUETO GESU' |
Venerdì 16 Maggio alle ore 17,30 a Mestre
Centro Culturale Candiani
Le strade della ragione
UN INCONSUETO GESU’
Le immagini dimenticate nell’arte funeraria del cristianesimo delle origini,
“riscoperte”, commentate ed esaminate anche sotto l’aspetto simbolico da
STEFANO TORCELLAN,
che si definisce impegnato sul cristianesimo delle origini per esplorarne il punto di vista, oltre che storico, anche antropologico e psicoanalitico. Si riporta di seguito la sua presentazione: “Un inconsueto Gesù: Sembrano opportunamente tralasciate, dall’immenso repertorio iconografico cristiano, alcune raffigurazioni di Gesù, realizzate esclusivamente nei primi quattro secoli della nostra era, che lo ritraggono in un modo inconsueto e per certi versi irriverente, al punto che esiteremmo a riconoscerlo. Eppure, i riferimenti evangelici, il contesto filologico, logistico ed iconografico, sciolgono ogni dubbio su queste raffigurazione del Rabbi più famoso della storia, mentre compie tre noti “prodigi”: la trasformazione dell’acqua in vino, la moltiplicazione dei pani e la resurrezione di Lazzaro. In questo specifico contesto dell’arte funeraria proto cristiana, risaltano almeno due elementi illustrativi “anomali” e di discontinuità rispetto alla produzione artistica dei sedici secoli successivi: 1) i tratti fisiognomici di Gesù, che viene raffigurato come un giovanetto imberbe, vestito alla romana con tunica e pallio. 2) le posture con le quali viene ritratto, in coerenza con l’impartizione dinamica di un comando avvalendosi di una verga, nel momento stesso in cui sembra avvenire il “miracolo”. Quando, verso la fine del IV secolo, il cristianesimo diverrà “religione di stato” (380), la produzione di queste immagini o la raffigurazione plastica di analoghe tematiche su pietra, legno e vetro, cesserà quasi repentinamente e per sempre, restituendoci l’immagine del Gesù barbuto o dell’uomo maturo, cui siamo abituati a riscontrare. Nell’incontro del 16 maggio 2014, presso il Centro Candiani di Mestre, alcune di queste immagini “dimenticate” verranno “riscoperte”, commentate ed esaminate anche sotto l’aspetto simbolico (Stefano Torcellan)”. Seguirà dibattito l’ingresso è libero. Non mancate! Sempre libera di non credere Cathiatea
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UAAR VENEZIA - IL VELO DA ADAMO ED EVA - In Sede martedì 13 mag 2014 |
Martedì 13 Maggio alle 17,30 in Campo Margherita
discussione su
IL VELO DA ADAMO ED EVA
proposta da Alberta Lorenzini
che scrive: "La 'velazione' come strumento originario di controllo e proiezione della mente umana verso una specifica visione del mondo... a partire dalla genesi ebraica per tornare più indietro e lavorare sul mito e la sua frammentazione nel tempo. Temi come questi coinvolgono altre sfere in tutti i tempi, luoghi, e dimensioni dell'esistenza".
Vedo non vedo, estremi dell’abisso umano di simboli, segni, messaggi corporei e non verbali. L’uomo e la donna nascono nudi e da nudi affrontano i momenti più significativi della loro vita, il sesso, la cura del corpo, l’esplorazione del sé attraverso lo specchio dell’altro, ma la sola pelle forse è troppo semplice per il complicato mondo della società che organizza e ordina le persone segnandole in vari modi con acconciature, trucchi, anelli, collane, vestiti, cravatta, cappelli, scarpe, tanto altro e il velo. Questi segni, a volte, indicano anche una precisa collocazione sociale.
Il velo come seduzione oppure come negazione della sessualità ovvero della conoscenza e della vita; oppure ostentazione di un’appartenenza univoca, si può guardare oltre il velo, mentre agli altri la vista e il possesso di ciò che è sotto il velo sono inibiti. Il velo come confine tra sfera privata e pubblica. Ci interessa anche il velo come messaggio di rinuncia di identità rispetto al dio, il lutto di sè stessi. Davanti a te dio, io mi copro perché con i miei capelli sensuali, il collo esposto lancio un messaggio di disponibilità agli altri, mentre il mio corpo non esiste più ed è solo tuo. E il dio, come si sa, oggi è maschio e così il velo diviene sempre più spesso strumento contro la disponibilità e la libertà della donna, ma a ben vedere, anche dell’uomo. Seguirà dibattito, l’ingresso è libero (la foto è di Francesca Errichiello)
Cathiatea
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