Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - Circolo di Venezia
Circolo UAAR di Venezia
  • SEDE DEL CIRCOLO UAAR DI VENEZIA, e indirizzo postale , via Napoli 49/a 30172 MESTRE
    aperta il giovedì dalle 17,00 alle 19,00, clicca qui per vedere la cartina
  • SEDE INCONTRI UAAR A VENEZIA, Dorsoduro 3687 (Campo Margherita) - 30123

INCONTRI SEMPRE APERTI ALLA CITTADINANZA,
per date vedi Programma qui in alto. Per informazioni 331 133 1225 (no sms) oppure venezia@uaar.it e per chiedere di ricevere le nostre news scrivici a info@uaarvenezia.it

 

UAAR VE - SABATO 6 GIUGNO ore 10-16: GITA ALL'ORTO BOTANICO DI PADOVA

L'ORTO BOTANICO DI PADOVA,
il più antico orto botanico universitario del mondo, 7000 specie come cantiere e conservazione della biodiversità!

Invidiabilmente accompagnati dai bravissimi naturalisti Michele Zanetti e Corinna Marcolin potremo visitare e conoscere questo presidio della natura tra ambienti, collezioni e alberi secolari. La partecipazione va prenotata ed è limitata alla formazione di un gruppo non troppo numeroso. Il ritrovo è alle ore 10 all’ingresso dell’Orto, pranzo al sacco o al Posto di Ristoro interno. Per chi desidera fare il viaggio in compagnia e con i mezzi pubblici, prenderemo il treno Regionale Veloce che parte da Venezia alle 8,42 e da Mestre alle 8,54, poi arrivati a Padova alle 9,08 con il tram scenderemo alla fermata più vicina all’Orto.


Nella visita della storica struttura, dedicheremo particolare attenzione al GIARDINO DELLA BIODIVERSITÀ ideato con il contributo di Telmo Pievani dell’Università di Padova e inaugurato l’anno scorso.


Per partecipare prenotate con qualche giorno di anticipo scrivendo a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o telefonando a 3296354804.

RIPORTIAMO DAL SITO DELL’ORTO:

http://www.ortobotanicopd.it/it/lorto-botanico-di-padova
L’Orto botanico di Padova fu istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei "semplici", cioè di quei medicamenti che provenivano direttamente dalla natura.

IL GIARDINO DELLA BIODIVERSITÀ

http://www.ortobotanicopd.it/it/il-giardino-della-biodiversit%C3%A0



Sono circa 1.300 le specie che fanno parte del progetto espositivo del giardino della biodiversità. Vivono in ambienti omogenei per umidità e temperature, che simulano le condizioni climatiche dei biomi del pianeta: dalle aree tropicali alle zone subumide, dalle zone temperate a quelle aride. La posizione delle piante all’interno di ciascun ambiente e del laghetto delle piante acquatiche rispecchia una suddivisione fitogeografica: quello de La pianta e l’ambiente è un viaggio attraverso la vegetazione della Terra (in America come in Africa e Madagascar, in Asia, nell’Europa temperata, in Oceania). E il visitatore ha l’immediata rappresentazione della ricchezza (o povertà) di biodiversità presente in ciascuna fascia climatica. Il Giardino non racconta il pianeta dal punto di vista dell’uomo, o a partire dal mondo animale, sposta invece l’attenzione sulle forme di vita vegetali. A partire dalle domande “cos’è un essere vegetale?”, “quali sono le caratteristiche che lo rendono così indispensabile per la nostra esistenza?”, emerge il ruolo svolto dalle piante nell’evoluzione umana: dai primi insediamenti in epoca preistorica ad oggi. Già nel 1880, nel testo The power of movements in plants, Darwin scriveva che “la punta della radice agisce come il cervello di un animale inferiore”. Un’intuizione, questa, che trova riscontro nelle più recenti scoperte scientifiche e che idealmente ispira il percorso La pianta e l’uomo. Pannelli informativi, filmati, exhibit interattivi, reperti raccontano come l’intelligenza vegetale e l’intelligenza umana abbiano svolto un comune percorso di coevoluzione da Lucy sino ai nostri giorni. Le piante intanto raccontano il loro millenario rapporto con l’uomo: usate per nutrire, per curare o per costruire gli oggetti che fanno la nostra storia. All’esterno delle serre le aiuole vengono dedicate a temi specifici e prevedono la coltivazione di specie compatibili con il clima locale, quali le piante alimurgiche, i giardini fioriti, le piante aromatiche. I giardini tematici sono infatti uno spazio aperto all’implementazione in nome dell’interesse scientifico dell’Orto e della divulgazione al pubblico.

 

 

 

 
UAAR VE - 29 MAGGIO AL CANDIANI - DAI FRUTTI DELL'EDEN AI PISELLI DI MENDEL

VENERDI’ 29 MAGGIO ORE 17,30
AL CANDIANI DI MESTRE

per il ciclo “L’arte che ci nutre” organizzato dal Candiani in occasione dell’EXPO

Dai frutti dell’Eden ai piselli di Mendel
Cibo, religione, scienza


Relatore Francesco D’Alpa, neurofisiopatologo – codirettore dell’Ateo, rivista dell’UAAR
Introduce e modera Giuseppe F. Merenda, psichiatra.

Questa la presentazione dello stesso D’Alpa:
Nei primi libri della Bibbia (come in quelli di altre religioni) sono elencati divieti e norme alimentari che hanno condizionato per secoli i credenti: primo fra tutti il tabù del sangue, ritenuto simbolo e sede della vita.
Il cristianesimo si è liberato di questi arcaismi, ma non di taluni rituali legati al cibo, come dimostrano la centralità dell’eucarestia e le norme sulle astinenze alimentari. La golosità è stata giudicata un vizio capitale ed il digiuno all’opposto un viatico verso la santità. Più in generale si è raccomandata la moderazione o l’indifferenza verso il cibo; ed i grandi mistici sono spesso giunti a rifiutarlo.
Nel mondo profano vige invece una quasi assoluta libertà e varietà di usanze. Il gusto è assurto ad arte, il pasto a momento centrale della convivialità.
Se il giardino dell’Eden era la raffigurazione immaginaria del passato di un popolo di cacciatori-raccoglitori beneficiati da un dio magnanimo cui si deve un culto di ringraziamento, l’opera di Mendel è emblematica di come all’ammirazione per ciò che è naturale si sia andato sostituendo il desiderio di migliorare l’ambiente a beneficio dell’uomo.
Ti aspettiamo, l’ingresso è libero, l’occasione è “ghiotta”

 
UAAR VE - AVVISO: ANTIGONE RINVIATA

Comunichiamo che la relazione su Antigone che doveva tenersi lunedì 25 maggio al Centro Donna di Mestre è stata purtroppo rinviata ad altra data, oramai probabilmente dopo l'estate, per un imprevisto impedimento della nostra relatrice prof. Maria Giacometti

 
UAAR VE - RELIGIONE E ATEISMO AI CALEGHERI 19 MAGGIO

MARTEDI’ 19 MAGGIO 2015 ORE 18.00
SCOLETTA DEI CALEGHERI
S. TOMA' VENEZIA

RELIGIONE E ATEISMO
GIOVANI RICERCATORI A CONFRONTO

 

Un appuntamento importante e interessante anche perchè è stato proposto, organizzato e sarà condotto da giovani ricercatori universitari sui temi dell'ateismo vs religione che toccano importanti questioni sociali e filosofiche! Giuliana ci relazionarà sul contraddittorio mondo degli omosessuali credenti tra esclusione e fede, Giovanni ci proporrà la filosofia in formato non solo ateo ma anche fruibile, infine Alessandra ci racconterà di come la spirituale religione non disdegni di usare i nuovi mezzi di comunicazione elettronica amplificando in qualche modo la possibile credulità!
Il tutto presentato, condotto e moderato da Stefano Paparozzi del Gruppo Giovani UAAR Venezia. Meglio di così!
L'entrata è libera per tutte le età ed è previsto dibattito.

clicca sull'immagine qui a lato per ingrandirla

 

 

 

 

 
UAAR VE - MOSCHEA ALLA EX CHIESA DELLA MISERICORDIA DI VENEZIA

PUBBLICHIAMO QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA MOSCHEA ARTISTICAMENTE ALLLESTITA DENTRO L'EX CHIESA ABBANDONATA DA MEZZO SECOLO DELLA MISERICORDIA A VENEZIA

GIANNI CI PROPONE QUESTE SOLARI RIFLESSIONI DI SUA FIGLIA CHE E' ANDATA A VISITARE LA MOSQUE VENEZIANA.

Mia figlia che è studentessa d'arte all'università, oggi è andata con un'amica (tra l'altro credente) a vedere i padiglioni esterni della biennale tra cui anche il tanto contestato padiglione dell'Islanda, e sono state entrambe colpite e affascinate nel vedere un ambiente ricco di diverse culture.
A differenza di quanto i media trasmettono (e gli allarmismi di persone che probabilmente non sono neanche andate a vedere questo padiglione), l' installazione di Cristoph Buchel (qui il link dei suoi precedenti lavori) non vuole nascondere o "coprire" gli elementi della struttura precedente ma li rispetta:
Gli elementi tipici della moschea islamica (tappeto ,lampadario, libreria, il luogo per le abluzioni ecc.) convivono perfettamente con quelli della chiesa cattolica,  che nella tradizione  veneziana, da sempre si manifesta con una architettura ricca di ecclettismi.
Si respira una certa serenità, l'ambiente è tranquillo, l'ingresso è gratuito. non servono veli, da un certo punto in poi ci si toglie le scarpe per non rovinare la moquette, dove i bambini giocano e fanno le capriole, la gente visita, guarda, fotografa, come in qualsiasi padiglione della biennale, chi vuole può pregare. (allego delle foto scattate da mia figlia).
Cristoph Buchel, come in tutte le sue installazioni va a toccare un nervo scoperto della società, in questo caso l'intolleranza e l'islam-fobia, ma non solo, anche la mancanza di laicità, dove il comune di Venezia, la prefettura, la biennale d'arte cadono sotto tutela del vescovato veneziano.
un forte abbraccio, gianni

PS_ e se alla fine della biennale, l'artista come in altri casi regalasse la sua installazione a Venezia, cosa farebbe il Comune? Affitterebbe un magazzino per riporvi il materiale( come spesso accade) o intelligentemente manterrebbe il luogo com'è, sperando che i cattolici non si offendano per la presenza degli islamici, e gli islamici non si offendano per la presenza dei turisti! :-)

 

QUI DI SEGUITO LE LETTERE INVIATE AI GIORNALI E CHE NATURALMENTE NON SONO STATE PUBBLICATE,

Misericordia? Meglio un progetto di pace - 12 maggio.

Moschea alla Misericordia una storia che si ripete - 13 maggio

 
UAAR VE - JOHN DONNE, SONG AND SONET - a Favaro 11 maggio 2015

 
UAAR VE - RIVOLUZIONE FRANCESE E NUOVI RITI LAICI

MARTEDI’ 5 MAGGIO ore 17.30
in sede UAAR di Campo Margherita a Venezia,

dopo la riunione di circolo, interessante dibattito proposto da Rosanna Bolgan:

LA RIVOLUZIONE FRANCESE E I NUOVI RITI LAICI,

come quello dell’albero della libertà piantato al centro delle piazze, ogni festa del primo maggio.

L'ingresso è come sempre aperto a soci e simpatizzanti.

trascriviamo parte di questo articolo:

Dall’albero della libertà all’albero del primo maggio: origine e simbolismo rivoluzionario di un rito laico
di Gianluca Vagnarelli
http://www.ascolistoria900.com/Edizioni_ISML/Estratto.pdf
.......
"L’albero della libertà nella Francia rivoluzionaria
Com’è stato osservato, gli alberi eretti nell’inverno del 1790 nei dipartimenti del sud-ovest della Francia dai contadini che reclamavano l’abolizione delle rendite feudali costituirono l’elemento di passaggio tra il culto del “maggio” delle antiche civiltà agricole e l’albero della libertà della Rivoluzione francese.
È infatti in questo contesto che si realizza la trasformazione di una cerimonia rurale di origini pagane in un rituale politico di tipo insurrezionale.
L’albero, prima innalzato davanti a chiese o castelli in segno di omaggio e rispetto nei confronti del potere civile e religioso, assume ora il valore di una sfida e di una contestazione dei privilegi feudali e dell’ordine sociale dominante.
Nei discorsi dei possidenti la sua caratterizzazione diviene improvvisamente negativa ................”


 
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