Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - Circolo di Venezia
Circolo UAAR di Venezia
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SALVAGENTE LAICITA': IL NUOVO PROGRAMMA SETTEMBRE-DICEMBRE

E' Agosto ma noi siamo già pronti con le prossime attività per favorire l’affermarsi della laicità in questo “sacrosanto Paese”, ci piace pensarci come un salvagente, di quelli colorati che si vedono al mare!

Se sei in vacanza e hai un po' di tempo non perderti questi quattro brevi ma gustosissimi video dalla BHA (British Humanist Association) tradotti e doppiati in italiano a cura dell'UAAR. I filmati presentano in modo divulgativo e conciso il punto di vista umanista attraverso le risposte a quattro domande fondamentali sulla vita

Abbiamo caricato sul nostro sito il nuovo programma settembre-dicembre -lo trovi sul secondo bottone in alto a sinistra- che ha solo pochi da punti ancora da definire (come ad esempio la data di dicembre con l’appuntamento all’Ateneo). Ti invitiamo quindi a consultare il sito per gli aggiornamenti, sempre probabili, in una programmazione così a lungo termine, o meglio vieni a trovarci per essere informato di persona.

Con l'occasione, ci fa anche piacere farti un breve resoconto di quanto il Circolo ha espresso in primavera.

Gli impegni sono stati molteplici e hanno letteralmente “spaziato” da un incontro al Candiani dedicato all’astronauta Samantha Cristoforetti ad un’irruzione nella campagna elettorale veneziana per sensibilizzare i politici sui temi della laicità; da Virginia Woolf scrittrice impegnata nella parità di genere e interprete sensibile dell’omosessualità ad una serata organizzata ai Caegheri dal Gruppo Giovani dove due bravissime dottorande hanno relazionato sugli omosessuali credenti e sulle grandi e spettacolari chiese mediatiche americane; da Cibo religione e scienza al Candiani parlando dei piselli di Mendel e dei cibi "proibiti" dalle religioni ad una fantastica gita all’Orto botanico di Padova che per l’occasione primaverile era tutto verde e fiorito.

Infine, una partecipata e riuscita cena irriverente per la Festa del solstizio d’Estate. Alcuni di questi appuntamenti primaverili, ma anche molto di più,  li trovi ampiamente trattati nel secondo numero di 42 l'irriverente rivista del Circolo. 

In questi ultimi mesi ci sono stati anche una serie di incontri con altre associazioni sensibili ai nostri temi e, con una punta di ottimismo, vorremmo formalizzare un Gruppo Osservatore della Laicità con il quale tenere d’occhio – e contrastare - tutte le faccende che nel nostro territorio vanno contro la laicità ed i diritti: libretti gender e omofobia, scuole paritarie, obiezione di coscienza, finanziamenti alla religione cattolica,  e tanti altri puntini puntini…


E veniamo al nuovo programma settembre-dicembre: vi sono appuntamenti ormai “classici” come il premio Brian alla Mostra del Cinema di Venezia e la Bibbia e Psicoanalisi di fine anno. Farà capolino anche la storia con un  XX settembre spiegato e analizzato da Mario Isnenghi, e ancora di Botanica perché ci è piaciuta molto l’uscita di giugno grazie alle capacità divulgative e la competenza di Michele Zanetti.

Verrà dato spazio ai Caegheri– e speriamo sempre di più! -  al Gruppo Giovani per un approfondimento sul controverso caso dei matrimoni fra persone dello stesso sesso registrati nei comuni italiani anche con la presentazione del film, da parte delle autrici e registe, di "E lei disse sì".

Trovi anche la presentazione di due libri d’eccezione da parte dei rispettivi autori, il primo di Franco Ferrari Delfino e il secondo di Paolo Puppa.

In novembre terremo alcune relazioni per informare e  contrastare la violenza alle donne perché questo è il mese dedicato, a livello internazionale, a questo dramma: al Candiani abbiamo invitato Sandra Salmasi dell’AIED che come noi è convinta che un’ottima forma di prevenzione alla violenza sarebbe una “semplice” e concreta educazione sessuale e all’affettività da portare nelle scuole. Infine ricorderemo, a trent’anni dalla sua morte, Loris Fortuna il cui nome è legato soprattutto alla legge sul divorzio.

Dai un'occhiata a questo programma pensato come un "salvagente" e aiutaci a renderlo vivo con la tua partecipazione attiva, con le tue critiche e le tue osservazioni.

E la cena di fine anno? Certo che c’è! Non può mancare perché anche agli atei e agli agnostici piacciono le feste e non ci servono  simulacri di natività per ritrovarci in sorridente compagnia davanti a un piatto di pastasciutta e a un bicchiere "divino"...ops!
Ti aspettiamo quindi, vieni a trovarci, ci sono un sacco di belle occasioni!

Un caro ateo o agnostico saluto, buon ferragosto con il naso in sù per le Perseidi...mica dee eh, nè lacrime di santi! Spettacolo ben più bello, come una scia di meteore!

 


Da Cathiatea e dal Circolo UAAR di Venezia

 
Un saluto al più bel menestrello della città: Ciao Jimmi

 

Ciao Jimmi.

Chissà cosa avresti  cantato e suonato – tu il più simpatico e bravo folksinger della città- al tuo funerale laico, con la chitarra, il capotasto e i campanelli sulla gamba:  Bob Dylan o  Simon e Garfunkel?

Ci resterà nelle orecchie la tua voce e la bella musica che emanavi con naturalezza sapiente, da professionista.

Ci resteranno in mente   anche le tue chiacchierate piene di umanità e il tuo modo di porti cortese ma stimolante di riflessioni e senza peli sulla lingua.

Jimmi, che senza mettere in imbarazzo poneva domande importanti cogliendo là, proprio quel punto in cui eri più vulnerabile, non per far male ma per far crescere e far pensare. E poi, sorridevi, si beveva qualcosa insieme! Ma pareva Jimmi, a ben vedere, che fossi tranquillo ma sempre di corsa con i pensieri.

Eri un menestrello generoso che ci ha accompagnato anche in qualche uscita di piazza atea e agnostica con la tua “musica guerriera” (il titolo del libro di Jimmi -Roberto Sergi-).

Non eri certo un  complottista Jimmi , ma eri “contro” il manierismo  ipocrita.

Insomma  cantavi  e suonavi guardandoti intorno soffrendo, tu un cantante di strada, di un  degrado culturale e fisico sempre più respirabile in centro come in periferia.

Ci resterà la tua immagine, un bel biondo, alto,  di circa sessant’anni che amava proprio tanto la sua città e le dedicava nei posti più caratteristici i suoi cinguettii più belli ben prima di Twitter.

Ci mancherai, eccome ci mancherai.

Per fortuna io ho un tuo cd che è splendido!

Cathiatea

Il saluto laico a Jimmi verrà dato sabato alle 15 nella saletta delle cerimonie del cimitero di Chirignago.

 

 

 

 
UAAR VE - IN RICORDO DI SEBASTIANO VASSALLI

a cura di Gianni G. UAAR VE

 
CROCIFISSI IN REGIONE VENETO

Riceviamo dal circolo di Verona e condividendo pubblichiamo questa lettera:

Egregio Consigliere Regionale Stefano Casali
(e, per conoscenza, Circolo UAAR di Venezia).

Desidero metterLa al corrente della seguente mia lettera che stamattina ho inviato al giornale L'Arena di Verona (quotidiano di massima diffusione nella mia provincia).
Distinti saluti, Campedelli Angelo (coordinatore del Circolo UAAR di Verona).

CROCFISSI IN REGIONE
Religione e laicità

Non è la prima volta che si parla di crocifissi nelle aule degli edifici pubblici quali scuole, tribunali, istituzioni (sedi di Comuni, Province, Regioni, Ministeri), uffici postali, caserme, e finanche luoghi aperti (c’è una croce perfino sul Monte Cervino).
Leggo (da L’Arena del 25 luglio) che la questione è stata portata in Regione grazie al neo consigliere Stefano Casali il quale, dopo aver constatato che “in tutto il palazzo del Consiglio regionale non esiste un solo crocifisso”, considera la cosa “un'assenza grave”. La motivazione di tale gravità risiederebbe nel fatto che il crocifisso rappresenti “il segno di duemila anni di storia”.
Leggo ancora che il neo consigliere sarebbe un “esponente dell’area cattolica moderata liberale”, perciò mi viene subito da dire: “Meno male! Figuriamoci se non fosse un moderato!”.
La domanda che voglio porre ai politici, ma anche ai privati cittadini, è: ma perché i cattolici hanno questo viscerale bisogno di “marcare il territorio”? Perché vogliono imporre i loro simboli religiosi a tutti? (quindi anche ad atei, agnostici, e diversamente credenti). La collocazione di tali simboli religiosi (croci, crocifissi, statue di madonne) nei luoghi pubblici avrebbe una giustificazione se in Italia ci fosse ancora la Religione di Stato (cattolica) com’era prima della revisione dei Patti Lateranesni avvenuta nell’ormai lontano 1984: in quell’occasione lo Stato Italiano e lo Stato del Vaticano sottoscrissero, congiuntamente, che la religione cattolica non fosse più la religione dello Stato. Ora i casi sono due: o le parole scritte hanno un senso e allora a queste seguono fatti corrispondenti, o le parole scritte non hanno un senso e allora a queste seguono retorica e ipocrisia. Mi sembra che rientriamo abbondantemente nel secondo caso (purtroppo).
Circa il fatto che il crocifisso rappresenti duemila anni di storia questo è vero, ma invito il neo consigliere regionale a leggersi bene di quale storia si tratta…….
La laicità delle nostre Istituzioni dovrebbe essere un valore supremo difeso da ogni cittadino ed in primis dai politici (la laicità è stata definita dalla Consulta come “supremo principio costituzionale”, sentenza 203 del 1989), e ciò vale ancor più ai giorni nostri in cui anche la società italiana è sempre più multi culturale e multi religiosa.
Campedelli Angelo (circolo UAAR di Verona).


Dimenticavo:

non sarebbe più corretto mettere in ogni aula degli edifici pubblici, al posto dei crocifissi, lo stemma della Repubblica italiana?
Scommetto che Lei non sa neanche come è fatto!
di nuovo distinti saluti, Campedelli Angelo (circolo UAAR di Verona).
 
IO, ARABA E ATEA, MINACCIATA DAI SALAFITI!

Io, araba e atea, minacciata dai salafiti!

Caro Islam, il tuo nemico è l’oppressione

di Joumana Haddad
Ultima notizia dalla mia parte del mondo. Esistono arabi che, apparentemente, sarebbero più pericolosi dei criminali dello Stato Islamico. Più pervertiti. Più temuti. Più «mortali».

Indovinate chi sono?
Beh, gli atei!

La storia va cosi: dopo essere stata invitata dalla ministra della Cultura del Bahrein a dare una lettura di poesia il 6 aprile prossimo nella capitale Manama, alcuni gruppi islamisti hanno lanciato una campagna denigratoria contro la mia visita, sotto il titolo «Nel Bahrain non sono benvenuti gli atei». Cosi forte è stato l’impatto della detta campagna — con uno Sceicco (Jalal al-Sharki) che mi ha persino minacciata di morte, nella suakhutba (sermone del venerdì, ndr) se io andassi — che il primo ministro, Khalifa bin Salman Al Khalifa, ha rilasciato un ordine impedendomi l’entrata nel Paese, nonostante le proteste di tanti cittadini bahreiniti illuminati.
Vi chiederete probabilmente: cosa c’entra una lettura di poesia con le scelte personali di un’intellettuale, che per di più — permettetemi di precisarlo — non è interessata a «predicare» l’ateismo, ma che semplicemente esercita, esprimendo le sue vere convinzioni, uno dei suoi diritti umani fondamentali, così come lo fanno i credenti?! Me lo chiedo anch’io.
Mi faccio pure altre domande, tipo: «Ma tutti quei bravi devoti, sono così poco fiduciosi nella solidità della loro fede, al punto di temere un confronto con una persona che vede le cose diversamente?». La risposta è, purtroppo, un «sì» irrevocabile. Perché in società dove la regola numero uno di sopravvivenza, per la maggioranza (non generalizziamo), è il mantenimento dell’ignoranza, l’ipocrisia e l’auto-inganno, è normale essere terrorizzati dalle voci diverse, dissenzienti, fuori dal gregge, e provare a silenziarle o pretendere assurdamente che non esistano.
Ovviamente, oltre ad essere pubblicamente atea e laica, sono anche «accusata» di tante altre cose: sono donna («Come osa, quella femminuccia, contraddirci?»); lotto per l’uguaglianza tra uomini e donne («Allerta al diavolo!»); difendo la libertà sessuale nel mondo arabo («Scandalo! Noi le nostre donne le vogliamo vergini e “pure”. Il sesso è solo per il nostro piacere, e i loro corpi ci appartengono»); infine, combatto malattie che sono ormai modi di vita qui, come la discriminazione, l’oppressione, l’omofobia… Insomma, si capisce perché sono una persona non grata per gli estremisti.
Comunque, devo dire che questo incidente mi ha rattristata e consolata allo stesso tempo. Mi ha rattristata, perché ha fornito una nuova prova sullo stato degenerato che prevale ora nel mondo arabo, e sulle vere conseguenze di una primavera abortita: un utero malato, contaminato di oscurantismo religioso, può solo partorire un nato morto. Mi ha, dall’altra parte, consolata, perché ha fornito una nuova prova sul potere della parola e delle idee in un periodo dove ascoltiamo solo il rumore di teste decapitate che cadono a terra. È stato inoltre un’occasione straordinaria per scoprire tante altre voci arabe discordanti, che mi hanno contattata e sostenuta. Un altro mondo è possibile per noi. Basta crederci e lavorarci.
In conclusione, caro Islam, il tuo vero nemico non è l’ateo, ma tutti quelli che stanno uccidendo e commettendo orrori nel tuo nome. Il tuo vero nemico non è l’uguaglianza tra uomini e donne, ma ogni musulmano che sposa una bambina, o gli impone il niqab, o l’infibulazione. Il tuo vero nemico non è la libertà, ma l’oppressione dei diritti umani. Il tuo vero nemico non sta fuori di te: corre nel tuo stesso sangue. Caro Islam, il tuo assassino ha tanti nomi: si chiama Stato Islamico. Al Qaeda. Boko Haram. Talebani… Occorre che ti salvi prima di loro. Poi, se vuoi, parleremo di ateismo.
Joumana Haddad
(Articolo apparso sul “Corriere della sera” del 24 marzo 2015)

 

 
ALTRE LETTERE PROTESTA PER I LIBRI CENSURATI DAL SINDACO DI VENEZIA

RIPORTIAMO I LINK AD ALTRE LETTERE O COMUNICATI INVIATI PER PROTESTARE CONTRO LA CENSURA DEI LIBRI DI FIABE PER BAMBINI DEL PROGETTO CONTRO OGNI DISCRIMINAZIONE MESSA IN ATTO DAL SINDACO DEL COMUNE DI VENEZIA

27.06.2015 COMUNICATO DEL COLLETTIVO STONEWALL

30.06.2015 COMUNICATO COSTITUENETE CONSULTA PER LA LAICITA' E I DIRITTI A VENEZIA

27.06.2015 LETTERA DI DEMOCRAZIA ATEA

quest'ultima è stata pubblicata sulla Nuova del 01.07.2015 ...dai e dai qualcosa riesce a passare sui giornali

 
UAAR VE: LETTERA APERTA AL SINDACO DI VENEZIA SUI LIBRETTI DIABOLICI RITIRATI DALLE SCUOLE

PUBBLICHIAMO LA LETTERA APERTA INVIATA AL SINDACO DI VENEZIA PER MANIFESTARE IL NOSTRO DISSENSO ALLA SUA DECISIONE DI RITIRARE DALLE SCUOLE DEL COMUNE I LIBRETTI DI FIABE PER BAMBINI DEL PROGETTO CONTRO OGNI DISCRIMINAZIONE

la bella vignetta è di Marco Gavagnin (e per la precisione non è tratta dai libretti)

Venezia 29 giugno 2015
al Sindaco del Comune di Venezia

LA PRESUNTA IDEOLOGIA DEL GENDER
Gentile Sindaco,
abbiamo letto sui quotidiani locali che come urgenza da affrontare Lei ha indicato i libri di fiabe per bambini proposti a suo tempo da Camilla Seibezzi in seno ad un progetto contro ogni discriminazione - 1098 libri con 49 titoli diversi alcuni dei quali hanno vinto premi internazionali prestigiosi.
Lei avrebbe dato mandato di ritirarli presso le scuole dove erano a disposizione degli insegnanti in quanto azioni inserite nel suo programma visto che ha vinto il ballottaggio con la maggioranza dei voti, calcolata però su circa un 50% di aventi diritto al voto.
Nella sua brochure elettorale leggiamo che è contro la teoria dei gender. Non si stupisca, noi anche siamo contro, semplicemente perché non esiste, come non esistono il genitore numero 1 e 2. Esistono solo genitori, ovvero persone che si prendono cura di una nuova vita che sia loro o meno.
Ci lasci perciò dissentire sull'urgenza rispetto alle altre azioni da compiere in una città che esce da un commissariamento. Inoltre, ogni scelta del Sindaco dovrebbe essere valutata nella consapevolezza di essere il rappresentante di tutti i cittadini articolandola con passaggi attraverso gli organi dell'amministrazione comunale con l'ascolto della società civile.
Però c'è qualcosa che ci preme ancora di più e cioè farle presente che, proprio in questi giorni di famili day italiani, La Corte suprema d’America ha riconosciuto inviolabile il diritto alle coppie omosessuali di sposarsi in tutti i 50 stati.
La famiglia non è in crisi per le unioni civili e i matrimoni delle persone omosessuali: oggi lo standard è la famiglia monogenitoriale, tra separazioni e divorzi, perché il tessuto sociale tradizionale è stato messo in crisi in crisi da un sistema economico che ne stritola le basi relazionali.
In un mondo che sta diventando sempre più interculturale, l’educazione contro le discriminazioni, e le disposizioni europee sull’insegnamento dell’educazione sessuale, sono forti agenti di contrasto alla violenza e alle lotte faziose in seno alle frange intolleranti sia religiose che culturali.
Dunque se l’urgenza c’era era altra e cioè lavorare per una città viva e migliore, amministrata con trasparenza e lungimiranza, una Venezia aperta e laica e non oscurantista.
In conclusione, La invitiamo a leggere i libri per bambini che vuole eliminare dalle scuole, letture che gli insegnanti sarebbero sicuramente in grado di utilizzare al meglio contro le discriminazioni e la violenza in difesa di tutte le famiglie, e rifletterci su, considerando se siano proprio così pericolose o piuttosto utili.
Le suggeriamo, tra gli altri, “E con Tango siamo in tre”, “Piccolo blu e piccolo giallo”, ma li esamini tutti. Questi piccoli, ma grandi libri per l’infanzia, hanno il diritto di trovare una seconda chance.

La invitiamo poi, nonostante i  tanti impegni che la figura di Sindaco impone, ad un confronto con noi e le altre associazioni che si occupano di diritti, affinché i valori della FAMIGLIA siano considerati a 360 gradi, comprendendo pure, ad esempio, le persone sole e gli anziani.
Infine le inviamo la nostra rivista "L'Ateo" per farle conoscere chi siamo e perché  a  pag. 25, 26 e 27 troverà due interessanti articoli sulla presunta ideologia del Gender.

Grazie per l'attenzione e buon lavoro signor Sindaco.

Cathia Vigato
Coordinatrice Circolo UAAR di Venezia

... per visionare i bellissimi articoli citati dell'Ateo, i soci possono farlo da subito sul sito nazionale www.uaar.it, i non soci possono iscriversi :-), oppure aspettare un po' quando saranno a disposizione di tutti, oppure ancora chiedere una copia del numero 100 al Circolo

 
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