UAAR VE - 15 GIUGNO FLASH MOB A RIALTO PER RICORDARE I 49 MORTI DEL MASSACRO DI ORLANDO |
Anche il Circolo UAAR di Venezia ha risposto all'appello di Camilla Seibezzi per ritrovarsi ieri, sotto al ponte di Rialto, e commemorare le vittime della strage di Orlando.
I nostri cartelli gialli si sono mescolati all'arcobaleno col quale abbiamo voluto rispondere all'ODIO OMOFOBICO e alla violenza di cui la comunità LGBT (di Orlando, degli USA, di tutto il mondo) è stata vittima: la marea colorata ha invaso lo storico ponte, e perfino i turisti hanno espresso apprezzamento per l'iniziativa (clicca sulle foto per ingrandirle).
Ma il nostro impegno non finisce qui: anzi, è appena iniziato un lungo weekend all'insegna dei DIRITTI CIVILI.
Vi ricordiamo infatti domani VENERDÌ 17 alle 17:30 presso il Centro Culturale Candiani, l'incontro "Viaggio nello spazio interno: omosessualità ed esplorazione spaziale nei libri di Malzberg e Pohl".
Qui l'evento Facebook: Viaggio nello spazio interno.
E il giorno dopo, a conclusione di una settimana lunga e impegnativa per la comunità LGBT,
non mancate al TREVISO PRIDE! L'appuntamento è per SABATO 18 alle 15:00 nel piazzale davanti la stazione:
ci troverai al nostro GAZEBO UAAR (presenti anche i Circoli limitrofi) e sfileremo poi insieme per le vie della città! Aderisci anche all'evento Facebook: Treviso Pride 2016 - Il corteo.
Ti aspettiamo!
|
|
UAAR VE - LETTERA APERTA A VLADIMIR LUXURIA E LA SUA RISPOSTA |
PUBBLICHIAMO la risposta di Vladimir Luxuria sulla sua pagina FB alla nostra lettera aperta che criticava una sua esternazione al Pride di Roma
VLADIMIR LUXURIA la mia risposta
https://www.facebook.com/vladimir.luxuria.9803?fref=ts
Il giorno 14 giugno 2016 09:06, Circolo UAAR di Venezia ha scritto: Gentile Vladimir Luxuria,
siamo l’UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, nello specifico il Circolo di Venezia; ci rivolgiamo a Lei tramite questa lettera aperta inviata anche ai principali quotidiani nazionali.
Abbiamo avuto modo di assistere, tramite video diffusi su alcune testate online, alla Sua reazione verso una partecipante del Gay Pride di Roma, rea di portare sulle sue spalle una croce con un cartello che invocava per sé e gli altri presenti i diritti che a tuttora vengono negati. L’abbiamo sentita urlarle rabbiosamente “Basta” e invocare il rispetto del “sentimento religioso delle persone”.
[per continuare a leggere clicca qui sotto su "Leggi tutto"]
|
UAAR VE - 17 ESPLORAZIONE SPAZIALE E PIZZA, 18 TV PRIDE, EUTANASIA |
Per gli ultimi appuntamenti del nostro programma prima della pausa estiva, la nostra Coordinatrice Cathiatea lascia le redini suo Vice Stefano: e devo iniziare col poco invidiabile compito di presentarmi da solo.
L’invito è infatti per
VENERDÌ 17 GIUGNO, ALLE ORE 17:30 AL CENTRO CULTURALE CANDIANI DI MESTRE
per un incontro dall’impegnativo titolo di
VIAGGIO NELLO SPAZIO INTERNO: omosessualità ed esplorazione spaziale nei libri di Malzberg e Pohl.
La discussione – dopo un preambolo in cui tenterò di convincere i presenti che la fantascienza non è solo battaglie fra astronavi e caccia al mostro – riguarderà i libri “Oltre Apollo” di Barry F. Malzberg e “La porta dell’infinito” di Frederik Pohl, i cui astronauti protagonisti scavano nel proprio passato rincorrendo i loro traumi e scontrandosi con la propria sessualità: un coming out interno la cui negazione costituisce una tematica fondamentale di entrambi i romanzi.
L’incontro, a cura del sottoscritto Stefano Paparozzi, sarà presentato da Eugenio Miosi del nostro Gruppo Giovani. Se sei su Facebook, c’è anche l’evento: https://www.facebook.com/events/244585539246172/ CLICCA SULLA LOCANDINA PER INGRANDIRLA
E per concludere in compagnia la serata
PIZZA DA NON CREDERE invito a cena per VENERDI' 17 giugno ore 20:00
perché per definizione non siamo superstiziosi, e non ci lasciamo spaventare da una data (specie quando si tratta di mangiare e bere)! Raccogliamo le prenotazioni al 329.6354804 o a
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
.
E adesso c’è una multicolore parata alla quale sei invitata/o al
TREVISO PRIDE, SABATO 18 GIUGNO
ovviamente a Treviso, con appuntamento a Piazzale Duca D’Aosta (la stazione ferroviaria) alle ore 15:00 e successivo corteo per le vie del centro, con termine in piazzale Burchiellati, sotto le suggestive mura della città.
Ci trovi dietro lo striscione UAAR e sotto le nostre bandiere e i nostri cartelli. Siamo quelli gialli, insomma.
Anche in questo caso, se sei su Facebook, aderisci all’evento: https://www.facebook.com/events/1610638452587502/
Su www.trevisopride.it troverai tutti gli altri eventi collaterali al Pride, oltre al nostro "Viaggio nello spazio interno" qui sopra.
Allora, ci vediamo in questo fine settimana all’insegna dei diritti civili, ma senza mai dimenticare un po’ di sano divertimento!
Ti informo inoltre dell'importante iniziativa, da condividere in FB o con qualunque altro mezzo, che è firmata da Max Fanelli per l'EUTANASIA LEGALE. Si tratta di un video e di una lettera perchè la proposta di legge non cada nel dimenticatoio dei palazzi della politica e dell'ipocrisia sociale.
http://eutanasialegale.it/articolo/max-fanelli-scrive-nuovamente-ai-parlamentari
Anche io, come l’indomita Cathia, sempre libero di non credere, Stefano
|
PER UNA LEGGE SULL'EUTANASIA, LA FORTISSIMA VOCE DI MAX DA COND. E DIVULGARE PER TUTTI! GRAZIE MAX! |
APPELLO DI MAX FANELLI ALLE COMMISSIONI GIUSTIZIA E AFFARI SOCIALI
PER UNA LEGGE SULL'EUTANASIA
Vi invitiamo a condividere l'appello di Max.
La sua voce è forte e chiara E' importante per lui e per tutti noi!
Grazie Max
Egregi Onorevoli, buongiorno.
Mi chiamo Massimo Fanelli, meglio conosciuto come Max, ho 56 anni e da settembre 2013 sono malato di SLA, ora nella fase terminale. Sopravvivo grazie ad un respiratore automatico e mi alimento via Peg, un buco nello stomaco. Sono completamente paralizzato e mi è rimasto solo un occhio , con il quale riesco a comunicare grazie ad un pc a controllo oculare.
18 mesi fa stavo per morire.
Una grave infezione stava aggredendo il mio corpo già distrutto dalla SLA. 39 di febbre per 40 giorni ed una gravissima anemia insieme a effetti collaterali non raccontabili, mi avevano scavato la fossa.
8 trasfusioni di sangue, 5 antibiotici diversi, il respiratore automatico, l'alimentazione forzata ed altre azioni mediche, unite ad una naturale resistenza al dolore e al disagio, mi fecero sopravvivere contro ogni pronostico.
Tornai a condurre la mia anormalità, riflettendo sull'accaduto. Razionalizzai l'accaduto e, avendolo vissuto in prima persona, capii quanto la natura umana, la dignità e la libertà di un uomo, possano essere vituperate, calpestate e negate da credenze religiose non sempre condivise, da una scienza medica che senza alcun approccio etico avanza fino a che tra un tubo nuovo, una protesi innovativa e qualche microchip infilato chissà dove, possa trasformare il corpo di un uomo in un sarcofago dal quale possa mantenere viva la sua mente, ma incapace di realizzare i suoi desideri, di esprimere i suoi pensieri e bisogni.
Ma lo stato, dove è?
La sua assenza e inadeguatezza di fronte al periodo del fine vita è incredibile!
In questi casi si è abbandonati a se stessi, succubi di credenze che tutti coloro che compongono l'ambiente vita del paziente, utilizzano a loro discrezione, quasi senza alcun riferimento normato dalla legge.
Ecco così che non è chiaro cosa sia 'accanimento terapeutico' e cosa no. Se esista un limite a quest'ultimo. Se e come la volontà del paziente debba essere espressa ed accettata. Quali sono e se e come la volontà di un paziente improvvisamente, ad esempio, vittima di un incidente stradale, debbano essere considerate. Dato che il caregiver deve lasciare il lavoro per assistere il paziente giorno e notte, se e come debbano essere tutelati i versamenti inps ed eventuali rimborsi, per non gravare ulteriormente sulla famiglia.
Un anno e mezzo fa iniziai una protesta mettendomi a nudo e pubblicando la foto con la frase 'Se vuoi decidere della mia vita, allora prenditi pure la mia malattia '. Il post divenne virale e nel giro di pochi mesi ne parlarono i media e molte associazioni si unirono intorno al movimento #iostoconmax. Tanti politici e parlamentari si unirono al mio appello e diversi mi vennero a conoscere, anche la Presidente della Camera Laura Boldrini. Intanto altri parlamentari avviarono iniziative per una legge sul Fine Vita. Il movimento oggi è composto da decine di migliaia di atei, cattolici, parroci, partiti e movimenti che desiderano questa legge e intendono difendere il diritto fondamentale della libertà: quello dell'autodeterminazione.
Tutto questo mentre tre malati terminali ogni giorno si tolgono la vita e molti altri vanno in Svizzera, per un dolce Fine Vita legale.
Vi inoltro quindi questo appello:
Io sottoscritto Massimo Fanelli in pieno possesso delle mie facoltà psichiche a nome di tutte le decine di miglia di persone, movimenti, partiti, sia laici che cattolici che vogliono una legge sul Fine Vita, ora suddivisa nelle due commissioni, Testamento Biologico [DAT] ed Eutanasia, vi chiedo di riprendere la discussione sull'eutanasia interrotta dopo solo il primo incontro del 3 marzo 2016.
Per uno stato laico e solidale, per essere liberi fino alla fine.
dott. Massimo Fanelli
|
UAAR VE - GIUGNO 2016 TAVOLI RACCOLTA FIRME SALA DEL COMMIATO |
RIPRENDONO I TAVOLI RACCOLTA FIRME SULLA PETIZIONE PER AVERE IN OGNI MUNICIPALITA' DI VENEZIA UNA ADEGUATA SALA DEL COMMIATO
LA PETIZIONE E' PROMOSSA DAL COMITATO PER LA LAICITA' E I DIRITTI CIVILI VENEZIA (DI CUI L'UAAR FA PARTE)
CI TROVI A MESTRE, IN QUESTI NUOVI APPUNTAMENTI: PIAZZA FERRETTO 49, ore 16-19 nei giorni 9, 11, 12 e 14 giugno MERCATO VIA FAPANNI 48, ore 10-12 nei giorni 8, 10, 15 giugno
SE CLICCHI SULLO STRISCIONE QUI SOTTO PUOI SCARICARE LA PETIZIONE Tutti possono raccogliere firme - non serve documento d'identità e neppure certificatore - per poi far avere il moduli sottoscritti all'indirizzo di Campo Margherita in seconda facciata
|
UAAR VE - 7 GIUGNO RIUNIONE E INVITO A CENA PER VENERDI' 17 |
MARTEDI' 7 GIUGNO ALLE ORE 17.30 IN CAMPO MARGHERITA A VENEZIA nella nostra Sede di Dorsoduro 3687
terremo una Riunione di Circolo per un resoconto delle attività del primo semestre e per definire insieme il programma autunnale. La riunione, come sempre, è aperta al contributo di tutti.
Anticipiamo inoltre un INVITO A CENA per VENERDI' 17 giugno ore 20,00 PIZZA DA NON CREDERE ( noi non siamo superstiziosi ;-))
Abbiamo infatti deciso una conviviale pizza in occasione del solstizio d'estate, a seguire del nostro ultimo incontro al Candiani, prima della pausa estiva. Chi vuole portare gatti neri, scale aperte per passarci sotto, specchi rotti, spilloni, ecc,... può farlo con tutta tranquillità! Sarà comunque benvenuto!
L'incontro al Candiani programmato per lo stesso giorno 17 giugno ore 17,30 (collaterale al Pride di Treviso di sabato 18) è: VIAGGIO NELLO SPAZIO INTERNO - omosessualità ed esplorazione spaziale nei libri di Malzberg e Pohl, con il nostro bravo Stefano Paparozzi. Pubblicheremo comunque un successivo articolo e la locandina dedicati a questo appuntamento!
Per la pizza raccogliamo già da adesso le prenotazioni al 329.6354804 o
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Sempre libera di non credere. Contro le superstizioni e a favore della fantasia! Cathiatea
|
UAAR VE - VENEZIA NON SI MERITA IL PREMIO NOBEL PER LA PACE |
Riportiamo qui di seguito la lettera aperta inviata ai quotidiani locali e pubblicata oggi 31 maggio 2016 quasi integralmente dal Gazzettino e dalla Nuova Venezia, che ringraziamo:
Venezia 30 maggio 2016
OGGETTO: Lettera aperta al Rabbino Signor Scialom Bahbout, capo della Comunità ebraica di Venezia.
Il Premio Nobel per La Pace a Venezia? Non scherziamo, va meritato.
Come non condividere la sua visione Signor Scialom Bahbout, e capo della Comunità ebraica, per una candidatura di Venezia al "Premio Nobel per la pace".
Come Rabbino Lei ha infatti spiegato qualche giorno fa ai giornalisti che: «Venezia è unica: casa accogliente di tutti, luogo di incontro per eccellenza, ponte tra le nazioni. Può essere punto di riferimento internazionale di incontri e convegni…con una ripresa della sua storica propensione ad essere punto d'incontro di etnie e culture diverse, una città per la pace appunto…».
Sì, è una bellissima idea e un’immagine di Venezia, come città multietnica di accoglienza per Tutti, e perciò di pace, che ci piace davvero tanto.
Lei nel formularla aveva di certo a mente l’eruv, cioè la condivisione degli spazi urbani della città per i fedeli della Comunità ebraica veneziana oltre i confini del ghetto per permettere agli ebrei praticanti di movimentare gli oggetti al sabato, di recente avvalorata dal Sindaco Brugnaro. Inoltre conosce bene la grande presenza di chiese di varie religioni, le une accanto alle altre, che convivono da centinaia di anni senza problemi e il variegato mondo del turismo internazionale.
Saprà anche che tale situazione di pace è stata possibile grazie alla lungimiranza della Repubblica Veneta che ha saputo tenere indipendente il governo della città dalle religioni, riuscendo così a ricomprenderle tutte. A noi sembra invece che oggi questa situazione di apertura e inclusione vacilli perché in molti hanno ricevuto dal Sindaco, lo stesso dell’eruv ebraico, un messaggio di esclusione, esercitato in maniera anche piuttosto esplicita, dallo spazio cittadino inteso come fisico e sociale.
Insomma qualcuno in città pare essere di troppo ed è meglio se si allontana, fino a scomparire con il suo volto e la sua voce, altro che ponte e condivisione!
Gentile Rabbino Scialom Bahbout Le facciamo presente che a Venezia sono stati ritirati libri dalle scuole perché non graditi disattendendo le politiche di antidiscriminazione; sono state dimenticate e oscurate iniziative informative e culturali degli atei e degli agnostici; è stato sminuito se non offeso il lavoro di libere e democratiche associazioni e persone, è stata messa in discussione la partecipazione dei cittadini con un attacco alle Municipalità.
A Venezia anche le parole fanno paura (vagina, utero, fecondazione, omosessuali) che non dovrebbero essere pronunciate, né comparire sulle locandine, specie se divulgate da persone che esercitano il proprio libero e critico pensiero.
A Venezia fa paura il libero confronto, fa paura la laicità, ed è stato programmato l’oscurantismo. Venezia sta diventando una città normalizzata a misura solo di alcuni, non di tutti. Una città in cui si mescolano sacro e profano con il solito collante del potere che vuole mettere il bavaglio a chi la pensa diversamente e cerca di esprimerlo.
Sì, ci piacerebbe che il Premio Nobel per la Pace fosse meritato da Venezia. A parte però l’importanza di eruv per la Sua Comunità, il premio, secondo noi, davvero, non è proprio il caso di proporlo.
Anzi pensiamo che in molti lo troverebbero davvero fuori luogo, una scherzosa burla, e in questo periodo non è Carnevale!
Circolo UAAR di Venezia
|
|
|
|
|
Pagina 51 di 121 |
|