Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - Circolo di Venezia
Circolo UAAR di Venezia
  • SEDE DEL CIRCOLO UAAR DI VENEZIA, e indirizzo postale , via Napoli 49/a 30172 MESTRE
    aperta il giovedì dalle 17,00 alle 19,00, clicca qui per vedere la cartina
  • SEDE INCONTRI UAAR A VENEZIA, Dorsoduro 3687 (Campo Margherita) - 30123

INCONTRI SEMPRE APERTI ALLA CITTADINANZA,
per date vedi Programma qui in alto. Per informazioni 331 133 1225 (no sms) oppure venezia@uaar.it e per chiedere di ricevere le nostre news scrivici a info@uaarvenezia.it

 

PER UNA LEGGE SULL'EUTANASIA, LA FORTISSIMA VOCE DI MAX DA COND. E DIVULGARE PER TUTTI! GRAZIE MAX!

 

APPELLO DI MAX FANELLI ALLE COMMISSIONI GIUSTIZIA E AFFARI SOCIALI

PER UNA LEGGE SULL'EUTANASIA

 

Vi invitiamo a condividere l'appello di Max.

La sua voce è forte e chiara E' importante per lui e per tutti noi!

Grazie Max

 

Qui il video e più sotto il testo https://www.youtube.com/watch?v=QCuf-WhKQTM&feature=youtu.be.

 

Egregi Onorevoli, buongiorno.

Mi chiamo Massimo Fanelli, meglio conosciuto come Max, ho 56 anni e da settembre 2013 sono malato di SLA, ora nella fase terminale. Sopravvivo grazie ad un respiratore automatico e mi alimento via Peg, un buco nello stomaco. Sono completamente paralizzato e mi è rimasto solo un occhio , con il quale riesco a comunicare grazie ad un pc a controllo oculare.

18 mesi fa stavo per morire.

Una grave infezione stava aggredendo il mio corpo già distrutto dalla SLA. 39 di febbre per 40 giorni ed una gravissima anemia insieme a effetti collaterali non raccontabili, mi avevano scavato la fossa.

8 trasfusioni di sangue, 5 antibiotici diversi, il respiratore automatico, l'alimentazione forzata ed altre azioni mediche, unite ad una naturale resistenza al dolore e al disagio, mi fecero sopravvivere contro ogni pronostico.

Tornai a condurre la mia anormalità, riflettendo sull'accaduto. Razionalizzai l'accaduto e, avendolo vissuto in prima persona, capii quanto la natura umana, la dignità e la libertà di un uomo, possano essere vituperate, calpestate e negate da credenze religiose non sempre condivise, da una scienza medica che senza alcun approccio etico avanza fino a che tra un tubo nuovo, una protesi innovativa e qualche microchip infilato chissà dove, possa trasformare il corpo di un uomo in un sarcofago dal quale possa mantenere viva la sua mente, ma incapace di realizzare i suoi desideri, di esprimere i suoi pensieri e bisogni.

Ma lo stato, dove è?

La sua assenza e inadeguatezza di fronte al periodo del fine vita è incredibile!

In questi casi si è abbandonati a se stessi, succubi di credenze che tutti coloro che compongono l'ambiente vita del paziente, utilizzano a loro discrezione, quasi senza alcun riferimento normato dalla legge.

Ecco così che non è chiaro cosa sia 'accanimento terapeutico' e cosa no. Se esista un limite a quest'ultimo. Se e come la volontà del paziente debba essere espressa ed accettata. Quali sono e se e come la volontà di un paziente improvvisamente, ad esempio, vittima di un incidente stradale, debbano essere considerate. Dato che il caregiver deve lasciare il lavoro per assistere il paziente giorno e notte, se e come debbano essere tutelati i versamenti inps ed eventuali rimborsi, per non gravare ulteriormente sulla famiglia.

Un anno e mezzo fa iniziai una protesta mettendomi a nudo e pubblicando la foto con la frase 'Se vuoi decidere della mia vita, allora prenditi pure la mia malattia '. Il post divenne virale e nel giro di pochi mesi ne parlarono i media e molte associazioni si unirono intorno al movimento ‪#‎iostoconmax‬. Tanti politici e parlamentari si unirono al mio appello e diversi mi vennero a conoscere, anche la Presidente della Camera Laura Boldrini. Intanto altri parlamentari avviarono iniziative per una legge sul Fine Vita. Il movimento oggi è composto da decine di migliaia di atei, cattolici, parroci, partiti e movimenti che desiderano questa legge e intendono difendere il diritto fondamentale della libertà: quello dell'autodeterminazione.

Tutto questo mentre tre malati terminali ogni giorno si tolgono la vita e molti altri vanno in Svizzera, per un dolce Fine Vita legale.

Vi inoltro quindi questo appello:

Io sottoscritto Massimo Fanelli in pieno possesso delle mie facoltà psichiche a nome di tutte le decine di miglia di persone, movimenti, partiti, sia laici che cattolici che vogliono una legge sul Fine Vita, ora suddivisa nelle due commissioni, Testamento Biologico [DAT] ed Eutanasia, vi chiedo di riprendere la discussione sull'eutanasia interrotta dopo solo il primo incontro del 3 marzo 2016.

Per uno stato laico e solidale, per essere liberi fino alla fine.

dott. Massimo Fanelli

 
UAAR VE - GIUGNO 2016 TAVOLI RACCOLTA FIRME SALA DEL COMMIATO

RIPRENDONO I TAVOLI RACCOLTA FIRME SULLA PETIZIONE PER AVERE IN OGNI MUNICIPALITA' DI VENEZIA UNA ADEGUATA SALA DEL COMMIATO

LA PETIZIONE E' PROMOSSA DAL COMITATO PER LA LAICITA' E I DIRITTI CIVILI VENEZIA (DI CUI L'UAAR FA PARTE)

CI TROVI A MESTRE, IN QUESTI NUOVI APPUNTAMENTI:
PIAZZA FERRETTO 49, ore 16-19 nei giorni 9, 11, 12 e 14 giugno
MERCATO VIA FAPANNI 48, ore 10-12 nei giorni 8, 10, 15 giugno

SE CLICCHI SULLO STRISCIONE QUI SOTTO PUOI SCARICARE LA PETIZIONE
Tutti possono raccogliere firme - non serve documento d'identità e neppure certificatore - per poi far avere il moduli
sottoscritti all'indirizzo di Campo Margherita in seconda facciata

 
UAAR VE - 7 GIUGNO RIUNIONE E INVITO A CENA PER VENERDI' 17

MARTEDI' 7 GIUGNO ALLE ORE 17.30 IN CAMPO MARGHERITA A VENEZIA
nella nostra Sede di Dorsoduro 3687

terremo una Riunione di Circolo per un resoconto delle attività del primo semestre e per definire insieme il programma autunnale.
La riunione, come sempre, è aperta al contributo di  tutti.

 

Anticipiamo inoltre un INVITO A CENA per VENERDI' 17 giugno ore 20,00
PIZZA DA NON CREDERE (
noi non siamo superstiziosi ;-))

Abbiamo infatti deciso una conviviale pizza in occasione del solstizio d'estate, a seguire del nostro ultimo incontro al Candiani, prima della pausa estiva. Chi vuole portare gatti neri, scale aperte per passarci sotto, specchi rotti, spilloni, ecc,... può farlo con tutta tranquillità! Sarà comunque benvenuto!

L'incontro al Candiani programmato per lo stesso giorno 17 giugno ore 17,30 (collaterale al Pride di Treviso di sabato 18) è:
VIAGGIO NELLO SPAZIO INTERNO - omosessualità ed esplorazione spaziale nei libri di Malzberg e Pohl, con il nostro bravo Stefano Paparozzi.
Pubblicheremo comunque un successivo articolo e la locandina dedicati a questo appuntamento!

Per la pizza raccogliamo già da adesso le prenotazioni al 329.6354804 o Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Sempre libera di non credere.
Contro le superstizioni  e a favore della fantasia!
Cathiatea

 
UAAR VE - VENEZIA NON SI MERITA IL PREMIO NOBEL PER LA PACE

Riportiamo qui di seguito la lettera aperta inviata ai quotidiani locali e pubblicata oggi 31 maggio 2016 quasi integralmente dal Gazzettino e dalla Nuova Venezia, che ringraziamo:

 

Venezia 30 maggio 2016

OGGETTO: Lettera aperta al Rabbino Signor Scialom Bahbout, capo della Comunità ebraica di Venezia.

Il Premio Nobel per La Pace a Venezia? Non scherziamo, va meritato.

Come non condividere la sua visione Signor Scialom Bahbout, e capo della Comunità ebraica, per una candidatura di Venezia al "Premio Nobel per la pace".

Come Rabbino Lei ha infatti spiegato qualche giorno fa ai giornalisti che: «Venezia è unica: casa accogliente di tutti, luogo di incontro per eccellenza, ponte tra le nazioni. Può essere punto di riferimento internazionale di incontri e convegni…con una ripresa della sua storica propensione ad essere punto d'incontro di etnie e culture diverse, una città per la pace appunto…».

Sì, è una bellissima idea e un’immagine di Venezia, come città multietnica di accoglienza per Tutti, e perciò di pace, che ci piace davvero tanto.

Lei nel formularla aveva di certo a mente l’eruv, cioè la condivisione degli spazi urbani della città per i fedeli della Comunità ebraica veneziana oltre i confini del ghetto per permettere agli ebrei praticanti di movimentare gli oggetti al sabato, di recente avvalorata dal Sindaco Brugnaro. Inoltre conosce bene la grande presenza di chiese di varie religioni, le une accanto alle altre, che convivono da centinaia di anni senza problemi e il variegato mondo del turismo internazionale.

Saprà anche che tale situazione di pace è stata possibile grazie alla lungimiranza della Repubblica Veneta che ha saputo tenere indipendente il governo della città dalle religioni, riuscendo così a ricomprenderle tutte.

A noi sembra invece che oggi questa situazione di apertura e inclusione vacilli perché in molti hanno ricevuto dal Sindaco, lo stesso dell’eruv ebraico, un messaggio di esclusione, esercitato in maniera anche piuttosto esplicita, dallo spazio cittadino inteso come fisico e sociale.

Insomma qualcuno in città pare essere di troppo ed è meglio se si allontana, fino a scomparire con il suo volto e la sua voce, altro che ponte e condivisione!


Gentile Rabbino Scialom Bahbout Le facciamo presente che a Venezia sono stati ritirati libri dalle scuole perché non graditi disattendendo le politiche di antidiscriminazione; sono state dimenticate e oscurate iniziative informative e culturali degli atei e degli agnostici; è stato sminuito se non offeso il lavoro di libere e democratiche associazioni e persone, è stata messa in discussione la partecipazione dei cittadini con un attacco alle Municipalità.

A Venezia anche le parole fanno paura (vagina, utero, fecondazione, omosessuali) che non dovrebbero essere pronunciate, né comparire sulle locandine, specie se divulgate da persone che esercitano il proprio libero e critico pensiero.

A Venezia fa paura il libero confronto, fa paura la laicità, ed è stato programmato l’oscurantismo.
Venezia sta diventando una città normalizzata a misura solo di alcuni, non di tutti.

Una città in cui si mescolano sacro e profano con il solito collante del potere che vuole mettere il bavaglio a chi la pensa diversamente e cerca di esprimerlo.

Sì, ci piacerebbe che il Premio Nobel per la Pace fosse meritato da Venezia.
A parte però l’importanza di eruv per la Sua Comunità, il premio, secondo noi, davvero, non è proprio il caso di proporlo.

Anzi pensiamo che in molti lo troverebbero davvero fuori luogo, una scherzosa burla, e in questo periodo non è Carnevale!

Circolo UAAR di Venezia

 
UAAR VE - Sabato 4 Giugno Valle Vecchia, Visita naturalistica

La natura, lo sappiamo, non è dio.

E’, la natura, comunque, per noi umani, soprattutto finché non la strumentalizziamo e la svendiamo per i nostri scopi economici ed egoisti, un groviglio ininterrotto di meraviglia, di stupore e di bellezza.

E’, la natura, il nostro nido, il nostro inizio, in cui ci ritroviamo sereni, nudi di socialità, a respirare davanti ad un albero, ad un orizzonte aperto e verde, o blu come il mare, con lo sguardo che si perde tra le sinuose e morbide colline o tra la vastità della grande montagna che incute rispetto, con la fronte, e il naso in su, rivolti al cielo illuminato dal sole, dalla luna, dalla scia infinita di stelle o di nuvole in perenne cambiamento!

E’ la natura, in cui migliaia di esseri viventi ci accompagnano di fianco, un rumore di fondo continuo, spesso da noi dimenticati e annullati, senza capire che danno stiamo procurando non solo a loro ma anche a noi stessi.

E’ la natura, anche un possibile oggetto di studio perché molto si può imparare da essa, in cui siamo ricompresi, per sbollire un po’ della nostra boria.

Per questi motivi, oltre che per stare in piacevole compagnia, abbiamo organizzato con la sapiente regia di Michele Zanetti, che è da anni grande naturalista e divulgatore, e che, con altre amiche e amici ha fondato la mitica Associazione Naturalistica Sandonatese, una:

GITA NATURALISTICA A VALLE VECCHIA (BRUSSA)
tra i fiumi Tagliamento e Livenza, baricentro tra le valli di Caorle e di Bibione.
SABATO 4 GIUGNO DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 17.00 circa

Ecco il Programma che ovviamente comprende l’iniziazione alla conoscenza della flora e della fauna del luogo:

-ore 10.00 ritrovo presso il MAV, Museo Ambientale di valle Vecchia, e visita guidata al Museo*;

-ore 11.30 Visita guidata alla pineta e all’arenile;

-ore 12.45 Pranzo al sacco (ma ci sono anche locali aperti per un panino o una pastasciutta);

-ore 14.15 Trasferimento nella zona Umida di Falconera con visita guidata, visita alla Bocca di Porto;

-ore 16.45 Rientro.

* Per raggiungere il MAV (Museo Ambientale di Valle Vecchia), arrivati a Brussa, attraverso la sola strada esistente, si supera il ponte e si entra in Valle Vecchia. Si prende quindi immediatamente a sinistra, seguendo i segnali e in circa 300 m si è davanti al museo (per l’entrata al museo e il parcheggio ci sarà un costo complessivamente inferiore a 10 euro).

Si suggeriscono calzature comode (la passeggiata a piedi è di complessivi 3 km), binocolo e apparecchio fotografico.

Per iscriversi e accordarsi, al fine di utilizzare meno auto possibili, chiamare Vittorio (entro martedì 31 maggio) al numero 3296354804

L'immagine è la copertina dell'opuscolo che abbiamo realizzato per l'occasione e che distribuiremo ai partecipanti.

Sempre libera di non credere e di guardarmi in giro, meravigliata, ma senza trovare dei.

Cathiatea

 
L'INTRIGANTE BACIO DELLA DONNA RAGNO: ALLA RICERCA DELL'IDENTITA' SESSUALE CAEGHERI VENEZIA 24 MAG

 

L’ARCOBALENO DEI SESSI ...

E IL BACIO DELLA DONNA RAGNO

MARTEDI' 24 MAGGIO  ore 18,00 Ve-Calegheri Campo s. Tomà

Ovvero della misteriosa ragnatela della sessuologia umana, in una prospettiva biologica, psicologica e sociale. Formazione dell’identità sessuale o componente genetica? Quanto conta il bacio della donna ragno?

Tavola di discussione proposta da Giuseppe F. Merenda e Stefano Paparozzi. Introduce, modera, e cerca di capire Cathia Vigato.

 

Non ho letto il libro di Manuel Puig, né visto il film tratto dal suo romanzo, ma semplicemente il titolo, “Il Bacio della donna ragno”, proposto da Stefano, l’ho trovato da subito molto intrigante.

Mi sono informata e perciò ho cercato la recensione del film che narra di una vicenda difficile vissuta tra due protagonisti maschili, in un carcere, luogo di per sé particolare per il suo isolamento e le sue proprie regole, con la complicità che si crea attraverso la condivisione degli spazi e dei racconti.

Una bolla di serenità cercata, e sospesa, alla quale seguono i tradimenti, che dolorosamente spesso si mettono in atto, come via di fuga per uscire dalla cella, dal carcere, – calibrati e vissuti, come necessità, per istinto di sopravvivenza. Una teoria dei giochi castrata, in cui il perdente, o almeno quello che sembra il perdente, è già segnato senza molti calcoli di maggiore realizzazione per tutti.

L’attinenza, mi sembra evidente, è con la storia di molti, cioè la ricerca della propria identità sociale, ma anche sessuale, in un intrigo  di regole sociali in cui le trappole, a volte anche perfide e anche crudeli, si sprecano. Un gioco di specchi deformati, tra varie limitate realtà sociali (in famiglia, a scuola, al lavoro, con gli amici...) come alle giostre, in cui nessuno è quel che è ma è quello che si vede nelle varie stanze e corridoi percorsi, senza molta libertà.

C’è una società –il carcere- che ti comprime, ti plasma, ti indirizza. La tua espressione, se diversa da quella conclamata può trovare comunque rispondenza, empatia, ma solo da alcuni, ma poi tutto è difficile perché si viene risucchiati, troppo spesso, dall’ordine segnato dal tuo corpo fisico e dalla maggioranza che così ti interpreta, e poi dalla morale e dalla religione. Oppure la tua identità è già comunque indicata dai geni? Oppure esiste un vortice in cui le carte si mescolano?

Ti invitiamo perciò ad un dibattito al quale potrai partecipare, una tavola rotonda, sul tema della non facile definizione della sessuologia umana, in una prospettiva biologica, psicologica e sociale. Formazione dell’identità sessuale o componente genetica? O semplice  possibilità?

Quanto conta, insomma, il bacio della donna ragno? Come ci vediamo e come ci vedono gli altri negli specchi che incontriamo nel nostro percorso di vita? E le strade sono realmente tutte percorribili o ci sono dei percorsi che definisce  e scandisce il nostro tempo sociale?

La tavola di discussione è proposta da Giuseppe F. Merenda, psichiatra, e Stefano Paparozzi sostenitore dei diritti arcobaleno. Introduce e  modera, e prova a capire, Cathia Vigato.

Sempre libera di non credere e di diffidare anche degli specchi.

Cathiatea

 
UAAR VE - VENERDI' 20 MAGGIO, GAZEBO A VENEZIA P.LE ROMA PER SALE COMMIATO E 5-8X1000

VENERDI' 20 MAGGIO ORE 10-18
CI TROVI A VENEZIA IN PIAZZALE ROMA

PER CONTINUARE LA RACCOLTA FIRME COME COMITATO PER LA LAICITA' E I DIRITTI CIVILI VENEZIA (DI CUI L'UAAR FA PARTE) SULLA PETIZIONE PER AVERE IN OGNI MUNICIPALITA' DEL COMUNE DI VENEZIA UNA ADEGUATA SALA DEL COMMIATO.

SE CLICCHI SULLO STRISCIONE QUI SOTTO PUOI SCARICARE LA PETIZIONE
Tutti possono raccogliere firme - non serve documento d'identità e neppure certificatore - per poi far avere il moduli
sottoscritti all'indirizzo di Campo Margherita in seconda facciata

TRATTEREMO ANCHE COME UAAR I TEMI DEL 5 E DELL'8 PER MILLE

PER SCOPRIRE LE CARTE TRUCCATE DELL'8 PER MILLE

http://www.occhiopermille.it/

 

 

 

 
«InizioPrec.41424344454647484950Succ.Fine»

Pagina 50 di 120