LIBROFORUM: Oltre il mito, “ Alla ricerca di un uomo chiamato Gesù”, a FAVARO IL 7 MAGGIO |
Lunedì 7 maggio a Favaro in via Cima Rosetta, ore 17.30, Libroforum
“ Alla ricerca di un uomo chiamato Gesù”,
di Roberto Ronzetti .Il dibattito sui contenuti di questo libro sarà introdotto da Silvano Benedetti.
Perché noi atei e agnostici insistiamo, a volte, su queste ricerche storiche sulle figure religiose? Perché parlare ancora di Gesù attraverso un libro che mette in discussione questa icona religiosa e fondamentale per il cattolicesimo? Innanzitutto per riportare il “mito” ad una dimensione razionale (così come spiegato dall’autore che peraltro è un fisico affermato) ed inoltre per ripercorrere, con uno sguardo ancora più critico ed attento di come già usiamo fare, le tappe della formazione della religione “cattolica”, che impregna comunque la nostra cultura e dunque la nostra vita. Un percorso di riflessione per sfatare costruzioni successive di avvenimenti che hanno poco di storico e di oggettivo e ribadire, anche a persone con sensibilità religiosa rispettabile ma non condivisa, che la religione attuale, nei suoi aspetti fondativi e confessionali, è anche frutto di un artificio che ha molto di strumentale per indurre ad una interessata credulità popolare. Insomma, ancora la conoscenza come antidoto all’irrazionalità, al lato oscuro di una manipolazione culturale di massa che fa leva su necessità e bisogni di cui è indispensabile tenere comunque conto per dialogare nella società e interagire positivamente con e per essa. L’ingresso è libero.
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Lettera al Gazzettino: L'UAAR, LE CAMPANE, GLI SPRITZ E DON CAMILLO |
Gentile Redazione del Gazzettino,
leggo dal vostro quotidiano di oggi 30 aprile 2012 il caso del parroco di Carpenedo che sta promuovendo una crociata per le campane libere:
"i fedeli facciano tacere gli atei"...
Ringrazio il Parroco di Carpenedo per le attenzioni che dedica all’UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – di cui faccio parte attiva.
Vuol dire che il nostro lavoro comincia a maturare dei frutti; in fondo cosa vogliamo? un’Italia più laica ed europea che rispetti le posizioni dei non credenti stimati in almeno 10 milioni di cittadini Italiani. L’UAAR se ne fa portavoce. Una piccola associazione nazionale la nostra che nel veneziano conta solo un migliaio di soci e simpatizzanti. Per questo il Parroco sbaglia quando se la prende con la trentina di atei che vogliono far rientrare nella legalità le sue campane.
Siamo molti di più, perché oltre a noi ci sono tanti cittadini che non ne possono più di constatare come il nostro Paese sia ancora rimasto sottoposto alle ingerenze vaticane a partire dai suoi atti legislativi, fino alle pericolosissime crociate e infantilismi dei don Camillo di turno, e oltre all'UAAR questa volta, ci sono i cittadini che hanno presentato effettivamente l'esposto contro la rumorosità delle campane, e sono tutti cattolici come osserva l'Assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin, sul Vostro giornale di oggi 30 aprile.
Chi sono questi cittadini?
E' il Popolo degli spritz, e sono tanti, che tutte le sere si assembrano fuori del bar di fronte all'assordante invadente campanile che quando attacca lascia tutti senza parole.
Io consiglierei al parroco di trovare un accordo con il bar.
Vittorio
(da Carpenedo - Venezia)
04 maggio 2012: ringrazio il Gazzettino per aver pubblicato la mia lettera, anche se spiace gli sia stata messa la sordina addolcendo il titolo in un generico "Il forte rumore delle Campane" e che il testo compaia solo alcune pagine dopo l'appello a caratteri cubitali per la mobilitazione a favore della raccolta firme dopo ogni messa a favore delle illegali campane. Vittorio
Di seguito se clicchi su leggi tutto qui sotto a destra puoi leggere il bellissimo editoriale di Stefano M. pubblicato il 3 maggio 2012 sul sito UAAR di Padova
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GAZEBO UAAR A MESTRE SABATO 28 APRILE 10-19 |
Il Gazebo UAAR a Mestre in piazza Ferretto Sabato 28 Aprile –non stop dalle ore 10.00 alle 19.00- un’occasione per ritrovarci insieme e per informare cittadine e cittadini sulle nostre attività e,
visto il tempo di dichiarazione dei redditi, sull’8 e il 5 per mille!!!
Il codice fiscale dell'UAAR per il 5 per mille: 92051440284
Materia complessa quella fiscale, che fa arricciare il naso, ma sul meccanismo dell’8 per mille meglio essere informati, ecco perché:
Ogni anno, che noi compiliamo o no quelle fatidiche caselline, una parte delle nostre tasse (l’8 per mille) viene comunque erogata a sei beneficiari di matrice religiosa, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane, e a un altro beneficiario, cioè lo Stato.
Con il Concordato e la legge del 1985 sull’otto per mille il finanziamento – obbligatorio- viene trattenuto per scopi religiosi o assistenziali o, nel caso dello Stato, per scopi sociali o assistenziali.
Già si potrebbe obiettare che associazioni diverse e laiche perseguono scopi assistenziali importanti, infatti dal 2006, è stato introdotto anche un altro meccanismo quello del 5 per mille, che però si affianca e non è parte dell’altro. Inoltre il 5 per mille subisce regole diverse e più restrittive di finanziamento.
Il meccanismo dell’8 per mille non è limpido: infatti con una firma non si devolve il proprio 8 per mille ma, da una parte, si decide anche per coloro che non firmano (o non presentano la dichiarazione, ad es. chi ha solo il CUD spesso non invia la propria scelta all’Agenzia delle Entrate) e dall’altra si subisce una suddivisione non voluta delle proprie imposte (ad es. un Paperon De Paperoni che firma per lo Stato vedrà il suo consistente otto per mille dividersi nelle percentuali relative alle scelte espresse dagli altri cioè anche alle chiese).
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CARI SINDACI, CARI POLITICI, CARO PATRIARCA: VI INVITIAMO A VENEZIA |
Abbiamo invitato gli Amministratori comunali, alcuni politici, i giornalisti e il Patriarca di Venezia,
alla conferenza programmata per il 23 Maggio a Venezia
su "Lo stato vegetativo in Italia",
per coinvolgerli sui temi del fine vita.
Alla lettera ai Comuni abbiamo allegato un questionario con la richiesta di rispondere a precise domande rispetto ai servizi erogati nel loro territorio nei riguardi delle cittadine e i cittadini:
E' attivo nel Comune un registro per il testamento biologico?; Esiste una sala commiato per coloro che non volessero fruire di un rito funebre religioso e cattolico?; Sono stati adempiuti i regolamenti attuativi delle legge regionale per la cremazione, la dispersione delle ceneri o la conservazione delle stesse?
Questo il tenore delle domande, alle quali putroppo sappiamo già che moltissimi Comuni risponderanno negativamente -o non risponderanno!-.
Vorremmo che queste domande fossero un provocatorio stimolo agli Amministratori, i quali dovrebbero anche rammentare che i non credenti sono sempre esistiti, sono tanti e sono anche in aumento!.
Ci piacerebbe davvero che in ogni Comune esistesse un semplice servizio per protocollare il proprio testamento biologico.
Ci piacerebbe davvero che in ogni Comune esistesse la libertà effettiva per i non credenti di poter procedere senza problemi ad una cerimonia laica di commiato senza dover soggiacere -per praticità, perchè più facile, perchè presi dalla necessità- ad una cerimonia funebre religiosa gestita negli spazi delle chiese cattoliche. Che sia una sala utilizzata solo per i commiati o un altro luogo, dignitoso e adatto, che può essere multifunzionale non ha importanza, basta che sia indicato e che sia sempre disponibile.
Ci piacerebbe davvero che in ogni Comune ognuno potesse decidere su come trattare i resti del proprio corpo in caso di cremazione, dispersione o conservazione delle ceneri.
Non ci sembra di chiedere l'impossibile e neppure troppo, e neppure chiediamo qualcosa di oneroso basta la volontà. Ricordiamo invece quanto siano molto, molto più onerosi, i costi pubblici per la chiesa.
E allora li vorremmo proprio sentire le Sindache e i Sindaci cosa hanno da dirci su questi argomenti, così li abbiamo invitati.
E abbiamo invitato anche alcuni politici, i giornalisti e il Patriarca di Venezia, perchè a noi i confronti su questi temi non fanno paura perchè riteniamo che sui diritti di non discriminazione si potrebbe -tutti- essere tranquillamente d'accordo!
(cathia)
Se vuoi leggere la lettera inviata ai sindaci e il testo del questionario clicca su LEGGI TUTTO qui a destra....
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Arte e Scienza nella storia: un intrigante racconto al Candiani di Mestre 19 Aprile |
GIOVEDI'19 APRILE a Mestre, ore 17,30 - Centro Culturale Candiani
Le Strade Della Ragione – Arte e scienza dal Rinascimento a Galileo, a cura di Mosè Viero
Un intrigante racconto del sodalizio di queste due discipline e dei relativi sviluppi artistici e scientifici
Alcuni dei più importanti momenti della storia dell'arte europea vedono pittori, architetti, biologi e matematici lavorare fianco a fianco. Anzi, in molte occasioni, queste figure si confondono nella stessa persona, basta pensare a come convivano l’architetto, il pittore e il matematico nell’artista che ha realizzato La Città ideale con le sue prospettive lineari. L’apice di questa visione olistica del sapere è rappresentato dall’Uomo Universale, un esempio su tutti consiste in Leonardo da Vinci.
Nei secoli passati, infatti, gli uomini di cultura spaziavano nei campi più disparati perché non esisteva, già depositata negli anni, la conoscenza e la sua frammentazione che ha generato la “specializzazione” odierna, la divisione del lavoro nel sapere. L'incontro traccerà una sorta di racconto del sodalizio tra arte e scienza, concentrandosi in particolare sull'Umanesimo e sul Rinascimento. In quei decenni, cruciali per la storia europea, la riscoperta della cultura antica andò di pari passo con il superamento della medievale centralità del messaggio religioso.
Le idee del cosmo e della vita furono costruite su basi estetiche razionali, prescindendo dal dogma metafisico, a tutto favore della speculazione filosofica indipendente, spesso sfacciatamente neopagana, quasi sempre fondata sui nuovi valori umani già focalizzati dalle grandi civiltà antiche del Mediterraneo. Un viaggio avvincente nella storia, tra un’arte e una scienza dell’uomo, che liberandosi dai recinti prestabiliti, spesso scontando gravi difficoltà, minacce, pene e opposizioni, poté spaziare verso nuove frontiere per colmare la sua sete di studio e di curiosità in nuove forme di espressione e di conoscenza del mondo. L’ingresso è libero.
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Nessun dogma, è un gioco. il 17 Aprile a Venezia: “La ragione in gioco", decisioni e strategie |
(foto di F. Molteni)
Martedì 17 aprile a Venezia, ore 17,30 in campo Margherita, sede. Riunione di circolo, segue relazione e dibattito su
“La ragione in gioco”, a cura di Dario De Toffoli: introduzione sul significato del gioco, le decisioni in ambiente competitivo, strategie, esempi in letteratura, cinema ....... e altro da scoprire.
Quando a Dario è stato proposto di preparare una conferenza per l’Uaar sui giochi, di cui è esperto, lui era molto preoccupato e ci ha chiesto:”Cosa c’entrano i giochi con l’ateismo?”.
Beh, forse direttamente con l’ateismo, almeno così a primo avviso, no, ma con la razionalità e la logica sicuramente sì. Se ci sono dei giocatori, noi supponiamo che questi abbiamo l'obbiettivo di vincere e che perlomeno non siano così “stupidi” da compiere un'azione che li danneggia se ne esiste un'altra che darebbe risultati migliori. Insomma, mettono “in gioco” la loro razionalità. oltre che la loro “coscienza” confrontandosi tra loro. E poi il gioco è un ambiente artefatto, con delle regole specifiche, direi un ambiente “relativo” e anche questa circostanza fa molto riflettere. Perché, qualcuno suppone, e anch’io, che tutta la nostra vita sia un gioco con delle regole che ci siamo ritrovati a ottemperare per il “caso e la necessità”, e che le regole siano diverse da cultura a cultura, da ambiente a ambiente, da religione a religione….Insomma nessun dogma assoluto (evviva siamo arrivati all’ateismo!), ma regole condivise e che, nella vita, si possono confrontare e modificare se non comportano un interesse generale. E poi, lo sappiamo, tutti i cuccioli imparano a confrontarsi con il mondo, il proprio corpo, le relazioni con lo spazio e il tempo e l’interazione con gli altri essere ed elementi, con il gioco. E poi ancora, anche l’adulto quando “gioca” e riscopre un aspetto ludico in quel che fa, cioè non meccanico (infatti per gioco non si intende qui né la slot machine, né il gratta e vinci), ma di pensiero razionale e strategia e riflessione, vive e lavora meglio. Il gioco, a ben vedere, potrebbe essere anche l’antidoto alla mercificazione dei rapporti sociali: se mi diverto, se mi impegna, se sto bene, se mi accresce, se mi fa interagire con gli altri….altrimenti… “cambio gioco”. Ora, so che Dario me ne vorrà perché non ho scritto di tutte quelle belle cose che mi ha anticipato della sua relazione sui giochi, sui meccanismi mentali sottesi, sui ruoli, sul caso, sull’interpretazione dell’emotività tra giocatori, sui riferimenti matematici. Tutti argomenti che potrete sentire da lui, direttamente, martedì. L’ingresso è libero.
cathia
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Aprire una finestra: Film il "Mare Dentro" a Marghera l'11 Aprile e brochure per commiato laico |
A Marghera, mercoledì 11 Aprile alle ore 17,30 presso il Centro Civico Catene, in via Catene 65
Visione di alcune scene del film “Mare dentro” di Alejandro Amenabar, 2004, sul tema dell’eutanasia. A seguire, continuazione del gruppo di lavoro per preparazione brochure saluti di commiato laici da distribuire alle pompe funebri del territorio ad uso delle cittadine e dei cittadini.
Il film è tratto da una storia vera e narra le vicende di Ramon che a causa di un tuffo in mare rimane per sempre paralizzato in un letto. La sua vita si dipana così immobilizzato nella sua camera per 28 anni, tra ricordi della giovinezza, rapporti familiari e amorosi alterati, poesie, e lancinanti sguardi fuori della finestra nell’azzurro del cielo.
( nell'immagine la vera finestra della stanza , tratta da un video di You Tube relarivo ad un'intervista a Ramon Sampedro)
Ramon vuole morire e instaura così una battaglia legale nei confronti del governo spagnolo per ottenere il diritto all’eutanasia per sé e per tutti coloro che si trovassero in analoghe situazioni di sofferenza.
Alla fine Ramon verrà aiutato “a morire”, a sorpresa, da una donna semplice da sempre contraria al suicidio ma, che capendo la sua immensa tragedia umana, lo accompagnerà al trapasso con sensibilità e coraggiosa dignità. L'ingresso è libero.
La brochure che andremo a elaborare, è una sorta di pieghevole-vademecum per il commiato laico che è già stata discusso a grandi linee in una precedente riunione a Venezia, e verterà sulle prime informazioni necessarie a coloro che volessero organizzare una cerimonia funebre non religiosa. Dunque, numeri di telefono dei comuni per prenotare le sale di commiato (dove esistono), accenni alla possibilità di cremazione e dispersione delle ceneri, informazioni sulle nuove economiche bare in cartone, nota sull’aiuto organizzativo gratuito della cerimonia da parte dell’Uaar. Inoltre sarà inserito un breve testo sulle cerimonie laiche di commiato (storia, significato sociale, ecc..).
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