A proposito del 25 Dicembre |

La festività del Natale, corrisponde al Solstizio d'Inverno quando. la luce solare del giorno, inizia a aumentare nuovamente riportandoci piano pian alla primavera ed a un nuovo ciclo di vitale.
Il 25 dicembre come Natale, appare ufficialmente nel corso del quarto secolo dopo Cristo, al fine di fare coincidere la nascita di Gesù con le festività del solstizio d'inverno, cioè della “ rinascita” del Sole, celebrata da tempo immemorabile in Siria, Egitto, Roma. Cioè il Cristianesimo incorporò nel proprio calendario, tradizioni popolari e pagane preesistenti.
La volontà di rigenerazione si è espressa nel mito dell’eterno ritorno, presente in quasi tutte le tradizioni, che narra della distruzione periodica dell’universo e dell’umanità cui seguirà un nuovo universo e una nuova umanità
Ma vediamo cosa scrive La Nuova Enciclopedia cattolica “….per inspiegabile che sembri, la data di nascita di Cristo non è nota. I Vangeli non indicano né il giorno né l’anno……fu assegnata la data del solstizio d’inverno perché in quel giorno, in cui il Sole comincia il suo ritorno nei cieli boreali, i pagani che adoravano Mitra celebravano il Diesi Natalis Solis Invicti (giorno della nascita del sole invincibile)”. Nuova Enciclopedia Cattolica”dell’Ordine Francescano (ed. 1941)
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Venerdì 16 Dicembre, ore 17.30 a Mestre al Candiani "Origine e fondamenti della morale" |
Venerdì 16 Dicembre ore 17,30, a Mestre al Centro Culturale Candiani , conferenza su “Origine e fondamenti della morale”,a cura di Lucio Cortella ordinario di storia della filosofia contemporanea. Introduce Gianfranco Vazzoler primario ospedaliero, bioeticista.
"Perché l'uomo è un essere morale? Da dove derivano le nostre intuizioni del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto, dell'offesa e dell'umiliazione? Dobbiamo presupporre un'origine metafisica della libertà e della moralità o sono esse compatibili con la nostra radice naturale? Ma allora la morale è una semplice funzione ordinata alla nostra autoconservazione oppure obbedisce a una logica diversa?" Prof. Lucio Cortella. Il termine morale fa riferimento al greco “èthos”, comportamento, costume, carattere, consuetudine. Per moralità si può intendere dunque un insieme di convenzioni e di valori adottato da un gruppo sociale, in un determinato periodo storico, fortemente collegato al concetto di coesione e di controllo della comunità contestualizzata. La morale arcaica, ad esempio, è legata alle virtù guerriere (eroi omerici) -coesione/difesa- e, a doppio filo, con il ceto, ossia la provenienza famigliare, -controllo/autorità-.Il singolo, adeguandosi alle regole, ne esalta gli ideali e cerca di conformarsi ad esse. I concetti di bene e di male, di responsabilità e di coscienza sarebbero dunque relativi alla società e al periodo storico considerato, negando ad essi, di fatto, un’origine metafisica.I modelli mutano di pari passo, a volte con lentezza, a volte con repentini balzi, con l’evoluzione del gruppo alle prese con le variabili dell’ambiente circostante che comprendono le interazioni con gli altri gruppi. Quando invece si introducono i concetti di anima e di salvezza, la morale, assume l’astratta veste del divino e diviene la via maestra per raggiungere la purezza e l’immortalità. L’essere umano, in quanto creazione di dio, intuisce il giusto e la religione è tassello fondamentale della società con le sue regole e i suoi dogmi da rispettare.
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Giovedì 15 Dicembre a Venezia-Ateneo Veneto "Il Diluvio Universale" |
Giovedì15 Dicembre, alle ore 18.00, a Venezia, l’oramaitradizionale incontro all’Ateneo Veneto, Aula Magna, per una conferenzatenuta da Amos Luzzato, Biblista, e Amedea Lo Russo, psichiatra, su “Il DiluvioUniversale”.
L’analisi delle scritture relative alla famosa alluvionecatastrofica viste con gli occhi disincantati e critici dei due autorevolirelatori. Temi importanti come la disobbedienza, il peccato, la punizione, lasalvezza del giusto, la distruzione di civiltà a causa di eventi naturali, lapaura della morte e della fine del mondo, saranno affrontati partendo dal mitobiblico del diluvio universale. L’eccezionale accompagnamento musicaledi Massimo Contiero ci coinvolgerà in un’atmosfera feconda perriflessioni culturali e artistiche. Presenta e modera Franco Ferrari.
(l’Ateneo si trova vicino al Teatro La Fenice). A seguire, per chi ha prenotato, la fantastica occasione per stare in atea e sorridente compagnia alla cena organizzata per le ore 21.00 alla Trattoria Al Nono Risorto
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Lunedì 12 Dicembre, a Favaro in Via Cima Rosetta 19,ore 17.30, CINEFORUM film "Brian di Nazareth" |
Lunedì 12 Dicembre, a Favaro in Via Cima Rosetta 19, alle ore 17.30, CINEFORUMfilm "Brian di Nazareth"a delegazioni unificate Marghera & FavaroCON BRINDISI FINALE
Visto il gradimento ottenuto e il particolare periodo festivo, riproponiamo la visione di alcune scene, e la discussione, del film satirico Brian di Nazareth (1979) del famoso gruppo inglese Monty Python che ha la caratteristica di saper coniugare la comicità e la trasgressione ad una fine riflessione culturale sulla relatività degli eventi. Il film inizia con la nascita di Brian in una grotta contemporaneamente, e accanto, a quella di Gesù. Per questo motivo viene scambiato dai Re Magi per il Bambino che cercano e gli offrono i doni , ma accortisi presto dell'errore, tornano a riprenderseli. Negli anni a seguire le vicende di Brian si intersecano con quelle del messia confondendosi in un crescere di dissacrante comicità. Il film è stato spesso tacciato di blasfemia e ha suscitato scandalo per il tema trattato e per un nudo integrale frontale maschile, che ha ritardato di ben 12 anni la sua uscita in Italia. Il doppiaggio in italiano è riuscito a conservare gran parte del potenziale comico della pellicola, aggirando efficacemente l'impossibilità di tradurre letteralmente dall'inglese i giochi di parole profusi nel film. Da quest’opera il nome del premio assegnato ogni anno dall’UAAR alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
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Martedì 6 dicembre a Venezia, ore 17, “I limiti del dogmatismo, base di ogni religione" |
Dopo la consueta Riunione di Circolo, “I limiti del dogmatismo, base di ogni religione” a cura di Dario Berti. Qui di seguito la presentazione di Dario alla sua relazione: “Esistono due approcci fondamentali al sapere: uno autentico, l'altro inautentico. L'approccio autentico mira alla conoscenza fine a se stessa della verità, l'approccio inautentico subordina la conoscenza della verità a una molteplicità di bisogni inconfessabili. L'approccio autentico obbedisce solo al tribunale dei fatti, l'approccio inautentico è fondamentalmente refrattario ai fatti. L'approccio autentico è quello razionale, quello inautentico è il dogmatismo. Nonostante le differenze tra l'approccio razionale e quello dogmatico appaiano chiare sulla carta, in realtà è molto facile confondere i due ambiti. Spesso accade, infatti, che una stessa produzione culturale, nata in seno al pensiero razionale, possa successivamente transitare sotto l'ala del dogmatismo. Nel mio intervento cercherò di tracciare il sottile confine che separa il dogma dalla ragione.”
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GIOVEDI' 15 DICEMBRE SEI INVITATO A CENA! |
Giovedì 15 dicembre alle ore 21.00, dopo la conferenza, ormai tradizionale, tenuta da Amos Luzzato (biblista) e Amedea Lo Russo (psichiatra) all’Ateneo Veneto ore 18,00 su “Bibbia e Psicoanalisi - Il diluvio universale", ci ritroviamo, ovviamente anche se piove, "in una buona trattoria a Venezia, per la conviviale cena di fine anno. Una cena speciale come tutti gli atei e agnostici partecipanti soci e sim patizzanti UAAR. Il menù ANTIPASTO DI PESCE (baccalà mantecato, sarde saor, polipetti......e saltata di cozze e vongole) RISOTTO DI PESCE FRITTO CON POLENTA SEPPIE AL NERO CON POLENTA CONTORNI SGROPPINO CAFFE' VINO DELLA CASA ACQUA MINERALE Costo 30 euro; i posti sono limitati e da prenotare al più presto a
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o tel. 3272296505
Per chi fosse vegetariano o altre necessità contattateci in modo da poter avvisare la cucina per tempo.
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GIOVEDI’ 24 NOVEMBRE, ore 17.30 a VENEZIA, "CHI E’ PERSONA?” |
a VENEZIA, ai CALEGHERI, Campo Tomà,
"CHI E’ PERSONA?”
A cura di Gianfranco Vazzoler primario ospedaliero, bioeticista; introduce e modera Marina Maruzzi coordinatrice UAAR Venezia
Qual’ è la caratteristica che qualifica la vita di un essere umano degna di essere vissuta? La libertà, la coscienza, l’essenza stessa del nostro esistere, la possibilità di viverla fisicamente e mentalmente? Le domande in questione sono molto importanti perché pongono problemi etici delicati e gravi rispetto alle problematiche non solo del fine vita, ma anche a quella dell’inizio vita e di coloro, al lato estremo del ragionamento, che non posseggono tutte le facoltà mentali e/o fisiche. Il “cogito ergo sum” di René Descartes è ancora un concetto stimolante che fa riflettere sulla nozione stessa del definirsi esseri umani/persone, ma, alla luce dei recenti sviluppi della medicina e della biologia che intervengono pesantemente sulla possibilità di vita, ha bisogno di essere quantomeno ridefinito oltre che ampliato.L’ingresso è libero.
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