SAC SETTIMANA ANTICONCORDATARIA IN CITTA' 11-18 febbraio |
Una settimana per due anniversari che non possiamo festeggiare ma che vogliamo ricordare per ribadire la estrema e urgente necessità di laicità per lo stato italiano.
SETTIMANA ANTICONCORDATARIA: dall’11 febbraio (1929 Concordato Mussolini) al 18 febbraio (1984 Concordato Craxi)
Ci mobiliteremo perciò per un’intera settimana con varie iniziative e gazebo. Tutti incontri interessanti e qualificati, ad alcuni dei quali però non si può proprio mancare!
Ti aspettiamo anche al banchetto a Mestre, troviamoci a chiacchierare e facciamo sentire la nostra presenza alle cittadine e ai cittadini. Lunedì 11 febbraio, a Favaro alle ore 17.30: Riflessioni anticoncordatarie e costi della chiesa, a cura di Cathia Vigato, visita anche il sito UAAR i costi della chiesa .
Mercoledì 13 febbraio, a Marghera ore 17.30: Diritti civili, etica e politica, leggendo Paolo Flores D’Arcais, proposto da Vittorio Pavon. Hai letto qualcosa del sofisticato Paolo? Vieni a dibatterne con noi. Non hai letto niente? Vieni a sentire Vittorio. NON PUOI PROPRIO MANCARE: Giovedì 14 febbraio, a Venezia ore 18.00, ai Caegheri, campo Tomà : “Il Neocostituzionalismo e l'ipotesi della dichiarazione di incostituzionalità di norme costituzionali". La neo-laureata Teresa Franza, dott. in Giurisprudenza, che viene da Firenze per noi, ci presenterà la sua tesi che ha vinto il Premio di laurea UAAR 2012. Il lavoro sostiene l'ambiziosa ipotesi che è possibile sollecitare, con argomentazioni giuridiche, una pronuncia interpretativa della Corte Costituzionale che dichiari l’incostituzionalità degli articoli 7 e 8 della Costituzione nelle parti ritenute inutili e discriminanti. Uau! Il Concordato nella Costituzione è incostituzionale! (Art. 7 Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale. Art. 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.) NON PUOI PROPRIO MANCARE: Venerdì 15 febbbraio, a Mestre ore 17.30, al Centro Culturale Candiani, quarto piano: “I DIRITTI CIVILI “ Un relatore d’eccezione come il sen. Felice Casson, ma anche i consiglieri comunali che stanno sostenendo la delibera per istituire nel Comune di Venezia il registro dei testamenti biologici, per il quale abbiamo raccolto 2837 firme. una serata per parlare e discutere dei diritti civili (testamento biologico, tutela delle convivenze, fecondazione, non discriminazione) e per analizzare, nella cornice europea e mondiale, i motivi di un gap tutto italiano. Un dibattito pacato e senza ipocrisia sul possibile modo di interpretare la libertà e la non discriminazione attraverso i diritti civili. Tante voci, esperienze e concezioni diverse, ma tutte nel coro di una tensione verso la più piena democrazia. NON PUOI PROPRIO MANCARE: Sabato 16 Febbraio, a Mestre in piazza Ferretto, dalle ore 10.00 alle ore 19.00: GAZEBO INFORMATIVO SETTIMANA ANTICONCORDATARIA. Gazebo tutto dedicato alla settimana anticoncordataria. Troverai materiale informativo sui costi della chiesa, l’ora alternativa a quella di religione, lo sbattezzo, contro le discriminazioni di genere, esempi di testamento biologico, informazioni sulle sale e il saluto di commiato laico, l’assistenza laica negli ospedali e ancora… come difenderti dalle assordanti campane… in più tutte le nostre chiacchiere, e atei sorrisi, compreso lo scodinzolamento di Fuga .
NON PUOI PROPRIO MANCARE: Lunedì 18 Febbraio, a Venezia, ore 10.00 – 13.00 presso l’Ateneo Veneto in Campo Fantin , vicino al Teatro La Fenice, DARWIN DAY 2013 Giornata di studio – Dalle cellule al mare e Premiazione Concorso Poesia Scientifica. In Italia i Darwin Day vengono celebrati dal 2003 grazie soprattutto, ma non esclusivamente, all'UAAR per l’anniversario di Darwin, nato il 12 febbraio 1809, autore de “L’origine delle specie” e della teoria del’evoluzione delle specie animali e vegetali. "Dalle cellule al mare" con la collaborazione dell’Ateneo Veneto ed il patrocinio del Comune di Venezia, e della Facoltà di Scienze UNIPD. Saluto dell’Assessora alla Cultura Tiziana Agostini, presentazione Michele Gottardi (Ateneo Veneto), Pietro Benedetti (UNIPD) e Franco Ferrari (UAAR). RELAZIONI: Cellule staminali: problemi e promesse - Vera Bianchi (UNIPD) L’uomo e il mare: gioie e dolori per la biodiversità marina - Mariella Rasotto (UNIPD)
Nella stessa mattina, alle ore 12.00,- PREMIAZIONE DEL V° CONCORSO INTERNAZIONALE PER LA POESIA SCIENTIFICA DEDICATO A CHARLES DARWIN. Saranno premiate e lette al pubblico le tre poesie selezionate dalla giuria tecnica e dalla giuria popolare (come da regolamento del concorso). Alle poetesse e ai poeti presenti sarà distribuito il delizioso libretto con tutte le opere in concorso. Bene. vi basta? Il settimo giorno, sarò buona, vi lascio riposare! Sempre libera di non credere e pro abolizione del concordato! Cathiatea
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I SANTI SUL LETTINO DI UNO PSICHIATRA A VENEZIA |
AGLI INTERESSATI COMUNICHIAMO CHE LA RELAZIONE SU "SANTITA' E FOLLIA..." E' STATA RINVIATA AD ALTRA DATA CHE VERRA' RESA NOTA CON IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA.
Martedì 5 Febbraio, ore 17,30 – in sede a Venezia in campo Margherita
Riunione di circolo e a seguire discussione su "Santità e follia – psicostoria degli dei e dei santi", proposta da Beppe Merenda (psichiatra).
Beppe Merenda ha scritto alcuni interessanti libri con argomenti che parrebbero inusuali per gli atei gli agnostici: Gesù, i santi, i simboli religiosi. Il suo criterio di scrittura è però quello della dissacrazione o destrutturazione (oggi qualcuno aggiungerebbe della rottamazione) per demolire i simboli e i pregiudizi che ogni fede accecata dai propri assoluti metafisici porta con sé. I suoi testi e le sue ricerche oppongono ai dogmi e alle “verità delle fedi”, che ci vengono propinate fin da bambini, altre verità, né assolute né inconfutabili, ma relative all’esistere dei fenomeni del mondo, descrivendole e documentandole, e affidandole al riscontro della scienza, della storia e, perché no, del buon senso.
Le pacifiche ma affilate armi di Beppe sono l’analisi della psiche, di cui è esperto, e l’analisi dei dati storici, il tutto condito con sarcasmo e ironia.
I risultati sono la valutazione delle varie forme patologiche di cui erano probabilmente affetti “i santi” come, ad esempio, le psicopatie con allucinazioni, e l'analisi del coinvolgimento emotivo delle popolazioni in epoche in cui la conoscenza scientifica doveva ancora affermarsi.
Le sue ricompense sono la soddisfazione per la ricerca, il divertimento nello "scoprire come realmente andavano le cose", e l’apprezzamento dei pochi amici che gli riconoscono le qualità dello “psicostorico”, oltre a quelle del bravo scrittore e divulgatore.
I titoli dei libri di Beppe Merenda: Francino, l’altra storia di Francesco d’Assisi; Santuzze e santuzzi, sui santi e martiri siciliani; L’uomo che gustò la morte, sulla figura di Gesù.
L'ingresso è libero.
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CINEFORUM A MARGHERA: IL SENSO DELLA VITA The Meaning of live, Monty Python |
Dialogo tra i pesci di un acquario in un ristorante: “Hey, guardate, stanno mangiando Howard”. "Davvero?". I pesci si spostano avanti per guardare un cameriere che serve un grosso pesce grigliato a un grosso uomo. "Sono cose che ti fanno pensare, vero? Voglio dire... che senso ha?". (The Meaning of Live, 1983 Monty Python)
Cineforum sequenze e discussione su “il senso della vita” dei Monty Python (the Meaning of live, 1983), a cura di Claudia Sonego.
Mercoledì 30 gennaio, ore 17,30 – a Marghera, presso il centro civico Catene (via Catene 65)
Dopo Brian di Nazareth (1979), ti proponiamo un altro film del famoso gruppo britannico che fa “commedia” ma in un modo acutamente intellettuale e dissacrante. Il film, composto da sette surreali episodi, più un cortometraggio –film nel film- sulla ribellione all’interno di un’azienda di assicurazioni, è fortemente sarcastico verso il concetto di senso della vita che viene, attraverso le varie sequenze, analizzato e poi svuotato di significato.
E’ un gruppo di pesci in un acquario di un ristorante, per primo, a porsi il quesito sul senso della vita vedendo un loro simile pescato e presto cucinato in un piatto. Da lì si snoda una pellicola che tratta della nascita, della morte, del sesso, della guerra, dell’economia, dove la farsa prende il sopravvento smascherando le ipocrisie e le bassezze del genere umano. Il film è da gustare con la calma, le risate sono immediate ma inducono ad una riflessione più profonda. Segnaliamo l'episodio con la canzone "Every sperm is sacred”, con il relativo balletto e il colloquio della coppia protestante, quello del trapianto di organi e a quello dell’inondazione del ristorante con il vomito dell’obeso signor Creosoto che letteralmente scoppia, ma in tutte le sequenze c’è tutta una comunicazione da decodificare con il ricco vocabolario della relatività dell’esistenza.
A proposito del sig. Creosoto (interpretato dal regista del film Terry Jones): la scena è considerata una delle più disgustose nella storia del cinema. persino il regista Tarantino l'ha trovata "nauseante". Le abbondanti quantità di vomito simulato sono stati create con una miscela liquida di patate e terra. Creosoto, nella pellicola integrale, canta: "Io amo il mio grasso, il mio grasso mi ama, quando siamo insieme, siamo grandi come tre ..." Ops! (cathia)
L’ingresso è libero.
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GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE E LA COSTITUZIONE |
PUBBLICHIAMO IL TESTO DELLA LETTERA INVIATA DAL CIRCOLO UAAR DI VENEZIA A SEGUITO DELL'EPISODIO ACCADUTO IN UN LICEO DELLA CITTA'
Venezia, 20 gennaio 2013
AL Rettore del Liceo Ginnasio Statale "Marco Foscarini",
Al Direttore dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Venezia,
Ai giornali locali
Oggetto: Episodio omofobo in una scuola pubblica.
Al Liceo Classico “MARCO FOSCARINI” di Venezia, due fogli di appunti scritti dall’insegnante di religione ENRICO PAVANELLO sono stati consegnati agli studenti allo scopo di favorire una “riflessione”. Gli appunti espongono argomentazioni sull’omosessualità e sul riconoscimento delle coppie dello stesso sesso, secondo una univoca e ben precisa impostazione cattolica. Questo fatto è grave perché esprime ideologicamente una visione a senso unico in una scuola pubblica di uno Stato che non è confessionale ma è un insieme di cittadini appartenenti ad orientamenti diversi, maturati attraverso un lavoro culturale fedele ai principi della Costituzione italiana ed ai diritti umani. La “riflessione” doveva essere praticata dall’insegnante stesso prima della stesura degli appunti, secondo il principio del rispetto di una società che matura principi diversi da quelli espressi dalla chiesa cattolica, cioè una parte e non il tutto.
La società intera paga un docente, non scelto da essa e che svolge una funzione di parte e che travisa il senso del riconoscimento delle coppie dello stesso sesso. L’esigenza di detto riconoscimento nasce dal bisogno di ottenere nel concreto della vita gli stessi doveri e diritti degli altri, ma dall’insegnante viene invece presentato, come un sostituto della famiglia fatta da una donna ed un uomo, che peraltro non è minimamente minacciata. C’è poi l’idea dell’omosessualità intesa come fatto non naturale e che gli omosessuali possano essere riportati ai dettami della natura anche attraverso la messa in discussione di loro stessi sotto la guida di esperti. Tale idea è assai grave e non ha alcuna validità né sul piano scientifico, né giuridico, sia rispetto alla cancellazione dell’omosessualità come malattia da parte della ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ nel 1993, sia rispetto alla Risoluzione del PARLAMENTO EUROPEO del 2007. Lo Stato è laico e le differenti opinioni dei cittadini in una scuola pubblica vanno rispettate e non piegate all’ideologia cattolica. Un insegnante pagato dalla Stato italiano deve rispettare la COSTITUZIONE.
Ulderico Manani (e tutto il Circolo UAAR di Venezia)
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ATEI E AGNOSTICI AL CANDIANI A MESTRE IL 22 GENNAIO: CI METTIAMO LA FACCIA! |
Martedì 22 gennaio, alle ore 17,30 a Mestre - Centro Culturale Candiani - Per il ciclo Le strade dalla Ragione:
"Agnosticismo e Ateismo: due modi di non credere o come vivere e pensare senza dei”, a cura di Marina Maruzzi coordinatrice del circolo di Venezia
Gennaio, il primo mese dell’anno. E allora noi cominciamo con la prima lettera dell’alfabeto la A, anzi con due A, per spiegare e dibattere sull’agnosticismo e sull’ateismo: due modi di non credere o come vivere e pensare senza dei.
In tutto il mondo si stimano più di un miliardo e mezzo di atei e agnostici, più di un sesto della popolazione, e il loro numero è in continua crescita. Pare perciò interessante capire, in termini storici, filosofici e pratici, in cosa consista questo modo di intendere le questioni della vita.
Con il termine agnostico (dal greco a-gnoskein let- non sapere) si indica un atteggiamento con cui si sospende il giudizio rispetto a un problema, poiché non se ne ha, o non se ne può avere, sufficiente conoscenza. In senso stretto è l'astensione sul problema del divino. La posizione "agnostica" deriva dallo scetticismo, che praticava una radicale sospensione del giudizio ritenendo tutta la conoscenza umana sempre dubitabile e perfettibile.Il termine agnostico fu usato la prima volta nel 1869 dal naturalista Thomas Henry Huxley, per mettere in discussione le dottrine cristiane gnostiche, che affermano che la conoscenza della realtà ultima (gnosi) è interiore a ogni uomo. Insomma il signor Thomas, queste certezze, dentro di se, proprio non le sentiva. L’ateo, invece, non crede nell'esistenza di alcun dio o di qualsiasi altro tipo di entità o forza superiore. Un nome così “scomodo” (dentro c’è dio preceduto da una alfa privativa!) gli è stato attributo dai credenti. Nell'antichità il termine "ateo" era usato dai religiosi per indicare le persone di un credo diverso; ad esempio, Clemente Alessandrino (II-III secolo) nei suoi antichi scritti ci riferisce che i greci dell'epoca consideravano «atei» i primi cristiani.
Agnostici e atei, spesso si confondono nei comportamenti: non pregano, non vanno a messa, sono molto logici e razionali, infatti è stato anche coniato il termine “ateismo agnostico” (Robert Flint, 1903). In assenza di dogmi da seguire, si può dire che esistono tanti “ateismi” e tanti “agnosticismi” quanti sono gli atei e gli agnostici. Generalmente questi liberi pensatori sono persone curiose, originali.. Scomodi per le loro idee in contrapposizione con il potere sono stati spesso minacciati, allontanati, anche bruciati. Eppure proprio la loro miscredenza (atteggiamento di rifiuto verso le dottrine religiose) indifferente alle minacce ultraterrene, ha portato i non credenti a costruire una loro visione etica, carica di responsabilità, a volte non conforme alle comode morali imposte. Inoltre, non sono asociali, anzi spesso sono gioviali e simpatici, perché amano molto discutere e confrontarsi con gli altri (come Marina, la relatrice!). Inoltre mangiano anche il panettone e la colomba, si fanno i regali!
Beh, modestia a parte, sono anche belli (dai, sto scherzando!), ma guarda la locandina allegata, in tante e tanti ci abbiamo messo la faccia.
Insomma parrebbe proprio che dichiararsi agnostici o atei, prima ancora che una scelta filosofica, sia un atto di libertà.
Anche l'ingresso è libero! Troverai materiale informativo sulle nostre attività, i modelli per il testamento biologico e tanto altro.
Guarda le foto arrivate al nostro concorso fotografico, cliccando sul bottone qui a sn: puoi votarle fino al 31 gennaio!
cathia
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Bilancio UAAR Venezia 2012 |
Pubblichiamo il bilancio economico del circolo uaar di Venezia per l'anno 2012
BILANCIO 2012
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GLI OMOSESSUALI OGGI, IN UN'ITALIA CONTRADDITTORIA. CAEGHERI 17 GENNAIO |
Giovedì 17 gennaio alle ore 18,00, a Venezia, presso la biblioteca Caegheri in campo Tomà - Gli Omosessuali oggi - Relazione e incontro attivo con il pubblico su un tema ancora dibattuto con disagio nella società. Proposto e condotto da Ulderico Manani.
Quali sono oggi in Italia gli atteggiamenti verso l’omosessualità? Sono veramente, e completamente, accettate le persone che vivono una sessualità non etero? Le immagini dei media, i film, la televisione, propongono spesso personaggi omosessuali e questo, quando non si tratta di ironiche “macchiette”, è sicuramente un passo avanti che può ampliare la mentalità degli spettatori spingendoli ad accettare anche nella vita reale modelli diversi. Spesso però ci si scontra con una realtà più cruda nella quale gli omosessuali sanno bene che il percorso per una reale accettazione è ancora lungo e tortuoso: la discriminazione, o addirittura la violenza verbale o fisica, sono sempre in agguato nelle strade, nelle scuole, nei posti di lavoro e in tutta la società. I messaggi non verbali di disapprovazione, di disagio, gli sguardi, l’isolamento, le violenze, inducono troppo spesso gli omosessuali ad isolarsi e a vivere con angoscia la loro situazione. Nei casi più gravi il suicidio è il modo di mettere fine a una grande sofferenza interiore. Eppure l’orientamento sessuale di ciascuno di noi è talmente complesso tanto che nessuna persona può definirsi maschio o femmina al 100%, condizionamenti fisici ma anche culturali e psichici segnano profonde differenze. Insomma siamo tutti diversi con variabili intensità di sessualità da esprimere. L’organizzazione mondiale della sanità definisce infatti l'omosessualità non come una malattia ma come una variante naturale del comportamento umano. Con il piglio dell’attore, ma soprattutto della persona colta e preparata sull’argomento, Ulderico Manani condurrà questo interessante incontro con il pubblico per argomentare e coinvolgerlo in un interessante dibattito. Darà il suo contributo contro la discriminazione degli omosessuali, e contro tutte le discriminazioni che tutti noi subiamo solo perché “diversi” in date situazioni. Combattere contro le discriminazioni è sempre un atto di libertà per tutti. L'ingresso è libero.
cathia
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