Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - Circolo di Venezia
Circolo UAAR di Venezia
  • SEDE DEL CIRCOLO UAAR DI VENEZIA, e indirizzo postale , via Napoli 49/a 30172 MESTRE
    aperta il giovedì dalle 17,00 alle 19,00, clicca qui per vedere la cartina
  • SEDE INCONTRI UAAR A VENEZIA, Dorsoduro 3687 (Campo Margherita) - 30123

INCONTRI SEMPRE APERTI ALLA CITTADINANZA,
per date vedi Programma qui in alto. Per informazioni 331 133 1225 (no sms) oppure venezia@uaar.it e per chiedere di ricevere le nostre news scrivici a info@uaarvenezia.it

 

SCELTE DI VITA ATEE, RAFFAELE CARCANO A MESTRE 2 DICEMBRE

Venerdi 2 Dicembre a Mestre alle ore 19.00, Officina del Gusto*,

Raffaele Carcano Segretario Nazionale Uaar 2007-2016

presenta il suo ultimo libro:

LE SCELTE DI VITA - DI CHI PENSA DI AVERNE UNA SOLA

– edizioni Uaar NESSUN DOGMA-

seguirà CENA DI FINE ANNO UAAR

"Sono convintamente ateo. Serenamente ateo." Carlo Rovelli

Questa è la citazione dell'ultimo capitolo del recente libro di Raffaele Carcano "Le scelte di vita di chi pensa di averne una sola".

Lui è l'ex segretario nazionale UAAR, ateo e agnostico, e anche bravo e simpatico.

Il libro è un'ottima occasione per affrontare un argomento interessante e cioè come si presenta la vita a un non credente immerso in una società ancora fortemente segnata dalla tradizione religiosa e dalla credenza.

Cioè come si barcamena il povero ateo coerente tra le proprie -relative- certezze e i dogmi imposti dalla maggioranza sui temi più concreti quali la famiglia, l'istruzione, il lavoro e infine la malattia e la morte, oltre che tra le varie discriminazioni nei propri confronti.

Ci saranno perciò occasioni di  seria riflessione, previsioni sul futuro della secolarizzazione, ma anche un clima di serena leggerezza, quella che contraddistingue le scelte di vita libere e disincantate!

L'ingresso è libero.

A seguire, per chi lo vuole,  alle ore 20.45, cena conviviale con Raffaele per i saluti Uaar di fine anno da prenotare al 3296354804 o Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. . (anche per i simpatizzanti, molto graditi). Vi aspettiamo numerosi!

Bis di primi: - lasagna, risotto radicchio senza salsiccia così va bene anche per i vegetariani;

Secondo: Spezzatino di guancetta di maiale e patate con polenta, per i vegetariani Burger ai cereali.

Dolce tiramisù, Acqua vino bianco e rosso e caffè, 20 euro

Cathiatea, sempre libera di non credere e serenamente atea.

*L'Officina del Gusto si trova in via Paolo Sarpi (Piazza Barche, dal lato opposto al Centro le Barche). E' anche vicina al piazzale Cialdini, comodo con il tram o con il 4L anche da Venezia.

 

 
SI VA A TEATRO: CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE. PERCHE' NESSUNA POSSA DIRE "TI HO AMATO DA MORIRE"

Venerdì  25 Novembre, ore 20,45 Venezia Teatrino Groggia*

L'Associazione PadovaDonne

per la “Giornata mondiale contro la violenza alle donne”,

interpreta

TI HO AMATO DA MORIRE

spettacolo teatrale, tratto dal libro di Serena Dandini
"Ferite a morte"

con la speciale partecipazione di Barbara Giovannelli e  la voce maschile di Diego De Francesco;

L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.

Dopo il grande successo di Marzo dei Monologhi della vagina a Mestre, ti invitiamo a Teatro, a Venezia, per un'altra performance teatrale dell'Associazione PadovaDonne da sempre in prima fila contro la violenza alle donne. Le attrici sono brave e appassionate e lo spettacolo sarà un'altra grande prova! Non puoi mancare!

Questo spettacolo non è entrato nel cartellone Novembre Donna del Comune di Venezia, non è inserito nel volantino, nè negli eventi pubblicizzati via web dal Comune. Tienilo presente e, se puoi, partecipa. Grazie!

"Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie, la tenera, la semplice, la vociona,l'orgogliosa, la felice? Tutte, tutte, dormono sulla collina", Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River.

La violenza alle donne è continua, uno stillicidio di gocce sfumate in vari colori sino al rosso vivo. Una violenza che assume forme varie, piccole discriminazioni in casa e al lavoro, inviti al silenzio, copertura di parti intime e non, insulti. Una violenza che può arrivare fino alla morte.

Questo spettacolo  dell'Associazione PadovaDonne, liberamente inspirato al libro "Ferite a morte" di Serena Dandini, è un vademecum sulla violenza alle donne, cioè del perchè, di come si organizza e infine si compie. Il punto di vista è tutto al femminile. Una visuale spesso ingenua, ma anche colta, e anche ironica a suo modo, una visuale  del senno del poi, di quando è davvero troppo tardi.

Uno spettacolo  che può servre ad altre donne, per capire, prima, che devono uscire dalla spirale che le avvolge con  circoli velenosi e letali, per ribellarsi ma anche per pretendere, da subito in un rapporto, il dovuto rispetto. Uno spettacolo che devono vedere anche gli uomini per comprendere e prevenire in loro stessi dinamiche a volte molto pericolose.

 

L'Associazione PadovaDonne ha arricchito lo spettacolo con musica e immagini, e anche una voce maschile, per un effetto teatrale e di interiorizzazione del messaggio di grande impatto emotivo.

Alle partecipanti e ai partecipanti della serata sarà consegnato un piccolo omaggio.

Cathiatea

* Per raggiungere il teatrino Groggia: Stazione, strada Nuova, Ponte delle Guglie, Ghetto, Sant'Alvise, Teatrino.

se vuoi scaricare la piantina con la descrizione di un percorso facile, clicca qui: PERCORSO STRADA NOVA - GROGGIA

 


 
VITTORIO GIROTTO: IN RICORDO DI UN UOMO E DI UNO STUDIOSO con Telmo Pievani e Giorgio Vallortigara

GLI STUDI E IL PENSIERO DI

VITTORIO GIROTTO

Mercoledì 23 Novembre, ore 20,30 a Mestre,

Centro Culturale Candiani

di Telmo Pievani e Giorgio Vallortigara, che con il professore recentemente scomparso (2016) hanno condiviso rapporti personali, ricerche e scritto insieme il libro "Nati per credere".

Presenta  Davide Rocchesso che ha lavorato a fianco di Girotto allo Iuav di Venezia.

Il ricordo di un grande studioso è esso stesso un tassello di divulgazione scientifica.

Vittorio Girotto, si è occupato di psicologia cognitiva e di studi a livello internazionale, e lo ha fatto fino all’Aprile 2016, perché proprio fino all’ultimo, ha mantenuto il suo impegno di grande ricercatore, indagando pure su sé stesso nel rapporto con la malattia, con la struttura sanitaria, con il medico e con il fine vita. Vittorio Girotto era professore ordinario allo IUAV di Venezia dove ha tracciato, per studenti, ricercatori e amici, grandi solchi per un fecondo fiorire della conoscenza.

Questa sera per parlare dell’uomo, che ha lasciato grandi affetti, e dello studioso che ha seminato calore per la conoscenza, abbiamo invitato come relatori Telmo Pievani e Giorgio Vallortigara che con lui hanno scritto il libro “Nati per credere”.

“Nati per credere” è un libro scritto a sei mani e tre cervelli, ed è, anche per questo motivo, un’esplosione di coerenza scientifica che si fa strada tra le pagine, indagando nei meccanismi dei ragionamenti umani, per scoprire che producono reazioni e pensieri molto più intuitivi che deduttivi e analitici.

Un libro che fa riflettere, perché nessuno di noi è totalmente indenne da questo meccanismo di semplificazione del pensare e del vivere. Un libro che introduce ad un approccio scientifico della conoscenza in modo ineccepibile, spiegando pure dei molti degli esperimenti effettuati sulle persone, dai bambini agli adulti,  attraverso delle semplici e accurate immagini, cioè utilizzando strumenti molto meditati che gli autori sanno essere comprensibili, insomma uno strumento di divulgazione  nello studio della divulgazione.

Un grande studioso è anche colui che si fa continue domande, come questa: "Se siamo nati per credere, da dove vengono gli atei?"

Un grande studioso, poi, sa anche rispondere: vedi articolo su MicroMega La Mela di Newton

(E', infine, una grande preoccupazione e responsabilità per uaar organizzare un ricordo senza alcun intendimento del suo uso.)

L’ingresso è libero al quarto piano del Centro Culturale Candiani.

Ringraziamo i familiari di Vittorio Girotto per la benevola accoglienza alla notizia dell'evento e anche per la loro diretta partecipazione. Ringraziamo gli  illustri relatori e il presentatore che, senza esitazioni, si sono subito prestati alla serata di ricordo.

Sempre libera di non credere

 

Cathiatea

 
AL DI LA' DEL MURO: RIFLESSIONE ANTROPOLOGICA DELLA MORTE. TESI SUL CIMITERO DI MESTRE

AL DI LÀ DEL MURO TRA GLI ALBERI. ANALISI ANTROPOLOGICA SULLA PERCEZIONE DEL CIMITERO MESTRINO NEGLI ANNI 2000.

A cura di Giovanna Bison.

Martedì 15 Novembre ore 17,30 SEDE UAAR, Campo Margherita, VENEZIA

Una tesi di laurea sul cimitero di Mestre con riflessioni sull’antropologia della morte e documentazione fotografica.

Giovanna è una giovane laureanda in Antropologia Culturale a Ca' Foscari, con una tesi che unisce elementi di antropologia del morire e di antropologia dello spazio, che ha affrontato per la sua tesi un argomento inusuale, ma non troppo, il cimitero di Mestre.

Ho conosciuto Giovanna perché ci ha contattato come uaar, cioè come atei e agnostici, per un’intervista da inserire nel suo lavoro già ricco di interventi di credenti, da affrontare proprio nel cimitero della città. Giovanna mi ha portato a spasso tra tombe antiche e recenti delle più varie forme e dimensioni, croci di legno, lapidi di marmo, loculi , fiori, nuove costruzioni e tangenziale a vista. Io, pensando volesse capire che ne pensavano i non credenti del culto dei defunti e soprattutto come ricordano, se li ricordano, i morti, l'ho portata anche alle ceneri dei miei genitori uniti in un unico loculo, e lei subito ha evidenziato la particolarità della foto di coppia in bianco e nero.

Beh, Giovanna mi ha illuminato, perché se ci sono luoghi che rappresentano in qualche modo la società nel suo insieme, il cimitero, almeno fino a quando la residenza stanziale sarà ancora importante, è uno di questi.

Il cimitero è infatti uno spaccato di storia "viva" di partecipazione e di urbanistica molto interessante, a cominciare dalle funzioni e dai riti e dagli incontri parentali per il ricordo dei defunti che vi si tengono all'interno, fino ai muri del perimetro per altezza e per ampiezza. Sono poi le  soluzioni viarie e di economia degli spazi del cimitero, attuate in un contesto piuttosto limitato, che hanno  creato, nel tempo, un particolare labirinto  di muri e di siepi senza orizzonte che ricordano da vicino davvero le città dei "vivi".  Poi ci sono le soluzioni “sociali”, come nelle città,  per le nuove richieste dei credenti di altre e varie religioni diverse dalla cattolica, le minoranze, e anche per chi ha lasciato disposizioni di disperdere le proprie ceneri, le avanguardie un po' scomode!.

La passeggiata e la chiacchierata sono state piacevoli ed è nata, mi è parso, anche una certa empatia perché per funzioni, riti, architettura e  urbanistica abbiamo insieme inteso un senso di vivere e di utilizzare l’ambiente, da parte degli esseri umani, che rivela le loro attitudini, sia quelle belle che quelle brutte e soprattutto il loro modo di interagire quali esseri sociali.

Sentiremo perciò Giovanna, che con l’ausilio di molte immagini, ci informerà dei contenuti della sua tesi sul cimitero di Mestre, svelandoci pure in qualche modo come eravamo, come siamo e come ci rappresentiamo come esseri animali umani.

L'ingresso è libero.

Sempre libera di non credere e di passeggiare anche tra le molte croci e lapidi di cimiteri in divenire.

Cathiatea

 
STREGHE A MESTRE! CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE.

In questo mese di Novembre iniziamo con un incontro particolare, STREGHE, che ci piace inserire nel tema della violenza alle donne.

La donna assume, ancora oggi, anche nei riguardi di sé stessa, un’ambivalenza forte che la vede angelo del focolare oppure malafemmina. Il soggetto, la persona, si perde spesso perciò, nello spazio di questi due ruoli e non permette un fiorire autonomo e libero delle capacità.

La violenza, e la discriminazione alle donne, passa attraverso azioni concrete ma si nutre di stereotipi dell’immaginario collettivo che formano dei percorsi, delle mentalità, adeguati per perpetrarla.

Giuseppe Merenda, psichiatra, è andato ad indagare una figura di donna immaginaria, la strega, che è ancora molto presente nelle paure e nelle tradizioni nostrane. Ce ne parlerà, com’è il suo solito, provocando nel pubblico riflessioni e sensazioni forti, riuscendo però alla fine a stemperare le situazioni più drammatiche in una liberatoria ilarità. Insomma, una risata ci ...emanciperà!

STREGHE

MARTEDI’ 8 NOVEMBRE A MESTRE, alle ore 17.30

presso IL PALCO Piazzetta C. Battisti, vicino Teatro Toniolo

A cura di Giuseppe F. Merenda, psichiatra.

"La figura della strega ha radici antichissime, di molto precedenti il cristianesimo. Le streghe c'erano già quando gli angeli ribelli furono precipitati sulla terra per diventare demoni. Erano celebri le streghe della Tessaglia e di una strega parla anche la Bibbia. Esamineremo l'evoluzione della donna-strega nel corso della storia e i suoi rapporti con l'umanità e con l'extra-umanità."

L'ingresso è come sempre libero. La simpatica cornice del Palco permetterà, a chi lo desidera, di continuare la serata in atea e agnostica compagnia con l'aperitivo e la cena.

 

 
UAAR VE - VENERDI' 28 GAZEBO FUORISERIE A VENEZIA CAMPO S.GEREMIA

VENERDI' 28 OTTOBRE
ORE 15-19
SIAMO CON UN GAZEBO
A VENEZIA
IN CAMPO S. GEREMIA
,
quello dove c’è la Rai in Strada Nova.

E’ un Campo di Venezia dove non siamo mai stati, ma dove adesso possiamo arrivare agevolmente con i materiali dalla nuova sede che è li vicino, in zona Saffa.

Dedicheremo il tavolo informativo alla campagna avviata dall'Uaar il 25 ottobre a livello nazionale con questo comunicato stampa La Chiesa ci costa 6 miliardi di euro l’anno. Al via la campagna #Chiedilialoro

Proporremo inoltre un volantino con il nostro Programma degli eventi e sul retro una riflessione sulla Festa di Halloween e sulle credenze magiche e sovrannaturali scritta da Cathia.

Vista la novità e la posizione strategica del Campo s. Geremia saremo sommersi dalle richieste ...di informazioni (soprattutto da parte dei turisti:-). Chiediamo quindi, anche a chi conosce le lingue, di proporsi per darci una mano; scrivete a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Grazie.

Vi aspettiamo, in Campo, Vittorio

 
Oltre i 170 campanili: Venezia che fabbricava i treni!

 

Oltre i 170 campanili:

QUANDO A SANT’ELENA

SI FABBRICAVANO I TRENI

GIOVEDI 20 OTTOBBRE, ore 17.30 Area Saffa, Calle del Camin*

La Venezia industriale fino alla nascita di Porto Marghera

a cura di Pietro Lando

Cosa c'entrano i treni con Uaar? Beh...intanto perchè la secolarizzazione corre forte anche in Italia, e poi perchè scienza e tecnica sono il modo più concreto per conoscere il mondo.

Ecco dunque il senso di questo interessante appuntamento che fa il punto sulla storia della città di Venezia.

Perchè, oltre ai 170 campanili e alla "spiritualità", esisteva una realtà industriale di alto livello...cioè quella che forniva prodotti e sevizi pubblici indispensabili e... laici e a san Polo le marmellate! Grazie Piero! Ed ecco la sua presentazione:

"Oggi siamo infatti ormai troppo pervasi dalla monocultura economica del turismo che ha spazzato via quasi completamente le altre attività produttive.

Eppure, circa 120 anni fa, a Sant’Elena la Vincenzo Francesco Breda costruiva vagoni e altro materiale rotabile, a San Giobbe si fabbricavano siluri, cantieri navali erano distribuiti per la città e non solo all’Arsenale, c’era la grande Manifattura Tabacchi, dove trovavano lavoro le prime donne operaie, e l’enorme mole del Mulino Stucky dominava il Canale della Giudecca. E a San polo c’era un’importante fabbrica di marmellate.

La storia non si può fare con i “se” ma è naturale chiedersi: sarebbe stato possibile un destino alternativo? Una Venezia diversa?

Si avverte tra i veneziani il desiderio, forse possiamo dire addirittura la necessità, di ritrovare una storia che restituisca dignità a una città, che oramai sa solo vendere meraviglie artistiche e paccottiglia per turisti frettolosi; questo è lo scopo di questa chiacchierata."

Pietro Lando

*Area Saffa, nuova sede: per arrivare alla nuova sede basta arrivare dalla stazione di Venezia e a caminare fino ai piedi del ponte delle Guglie (senza attraversarlo) e girare a sn., percorrere la fondamenta oltre alle due entarte dell'Algarotti e girare a sn in calle del Camin, trovare delle vetrate piene di manifesti e ...siamo lì. Ti aspettiamo!

 
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