Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - Circolo di Venezia
Circolo UAAR di Venezia
  • SEDE DEL CIRCOLO UAAR DI VENEZIA, e indirizzo postale , via Napoli 49/a 30172 MESTRE
    aperta il giovedì dalle 17,00 alle 19,00, clicca qui per vedere la cartina
  • SEDE INCONTRI UAAR A VENEZIA, Dorsoduro 3687 (Campo Margherita) - 30123

INCONTRI SEMPRE APERTI ALLA CITTADINANZA,
per date vedi Programma qui in alto. Per informazioni 331 133 1225 (no sms) oppure venezia@uaar.it e per chiedere di ricevere le nostre news scrivici a info@uaarvenezia.it

 

TUTTI ENTUSIASTI DEL CAMPUS UAAR 2016!

 

Il CAMPUS UAAR 2016 si è appena concluso! E' stato organizzato a Mestre, e il nostro Circolo ha curato l’accoglienza.

Una straordinaria occasione di incontro tra atei e agnostici provenienti dai Circoli di tutta Italia, che ha saputo perfettamente equilibrare il divertimento e il piacere di stare insieme con la serietà dell’incontro “istituzionale” e l’approfondimento legale e culturale.

Abbiamo avuto il piacere di vedere premiate tre tesi di Laurea molto interessanti, ascoltare i contributi della nostra responsabile delle iniziative legali Adele Orioli che ci ha spiegato alcuni rischi relativi alle nostra attività (ad esempio la denuncia per blasfemia) e della nostra addetta all’ufficio stampa Ingrid Colanicchia, che ci hanno “mostrato la via” per i più efficaci rapporti dei Circoli con l’esterno.

E grande successo hanno riscosso gli interventi (volti a insegnarci come distinguere una notizia vera da una falsa, come rintracciare la verità e difendersi dagli errori di valutazione) del divulgatore e blogger Paolo Attivissimo e del nostro ex-segretario Raffaele Carcano.

Riguardo “il divertimento e il piacere di stare insieme”, si segnalano spritz, baicoli e bussolà per far ambientare i partecipanti da tutta Italia, a cui si è aggiunto un discreto quantitativo di confetti (cose che capitano quando la responsabile circoli è di Sulmona).

Stefano
 
UAAR VE - VENERDI 23 SET AL CANDIANI L'ALLUVIONE DEL 4 NOVEMBRE 1966 allora ed oggi

VENERDI' 23 SETTEMBRE ore 17.30
al Centro Culturale Candiani di Mestre, primo piano

L'ALLUVIONE DEL 4 NOVEMBRE 1966
allora ed oggi
,

a cura di Luigi Cavaleri, Istituto di Scienze Marine CNR

Nel novembre di 50 anni fa Venezia, e Firenze, furono sommerse durante quella che fu una violenta perturbazione che colpi l'Italia centro e nord-orientale. I danni furono gravissimi, anche per la totale assenza di previsioni e di una qualsiasi forma di allerta. A 50 anni di distanza ci si chiede se eventi del genere, sarebbero oggi prevedibili. L'evento del 4 novembre 1966 sarà perciò ricostruito sulla base dei dati dell'epoca, ma con le metodologie attuali. Con animazioni accompagnate da immagini verrà spiegato cosa successe con risultati spettacolari oltre che sorprendenti. Non solo la perturbazione e le sue implicazioni, con i metodi odierni, risulterebbe prevedibile ma risulta anche che si saprebbe fino a 5 o 6 giorni di anticipo cosa sta per succedere. La presentazione è stata elaborata per far comprendere a tutti, anche ai non esperti, cosa sia successo nel 66 e come, tutto sommato, si sia stati all’epoca parzialmente fortunati perché le cose potevano andare molto peggio.

L'ingresso è libero.

Sempre libera di non credere e di affidarmi alle previsioni più che alle preghiere!
Cathiatea

clicca sull'immagine per ingrandirla

 
XX SETTEMBRE 2016 - INAUGURAZIONE SEDE UAAR SAFFA VENEZIA

XX SETTEMBRE INAUGURAZIONE SEDE UAAR SAFFA VENEZIA

ricordiamo l'incontro di domani - 20 Settembre 2016 ore 17,30 - che inaugurerà la nuova sede Uaar (condivisa con altre associazioni) in zona Saffa festeggiando il XX Settembre, parlando anche della recente Mostra del Cinema, del film vincitore del nostro Premio Brian e altri meritevoli.

Questa nuova sede rappresenta una ulteriore opportunità di incontri per il circolo, mentre la sede di Campo Margherita rimane il nostro riferimento principale.

(clicca sull'immagine per ingrandirla)

COME ARRIVARE:

SEDE UAAR VENEZIA SAFFA
Calle del Camin - Cannaregio 472

Dalla Stazione ferroviaria di Venezia, prendere la Strada Nova fino al ponte delle Guglie;
percorrere a sinistra del ponte la fondamenta Sebastiano Venier fin dopo l’Istituto Algarotti;
si imbocca a sinistra la calle del Camin che inizia con un arco;
pochi metri e già sono visibili le vetrine a piano terra - Sede UAAR condivisa - del recente fabbricato che fa angolo sulla calle;
la porta è a sinistra sul sottoportico.

L'incontro come tutti i nostri appuntamenti è aperto anche ai non iscritti.
Vi aspettiamo

 
GIADA COME UNA PIETRA. NON PUOI CONSIDERARTI VITTIMA perché DOPO I 14 ANNI SEI CONSENZIENTE

 

Volentieri pubblichiamo questo accorato intervento della nostra socia Aurora su una notizia che non ha fatto clamore perchè poco divulgata dai media. Si tratta purtroppo dell'ennesimo caso di pedofilia nelle mura di una parrocchia ai danni di una bambina e di una sentenza come una pietra. Grazie Aurora.

Giada Vitale non è una pietra.

Aprile 2009, Giada Vitale è ancora una bambina, ha 13 anni  appena, ha perso da poco l'adorata nonna e il suo papà, è fragile e confusa.

Per soffocare quel dolore, partecipa attivamente alla parrocchia, per sentirsi meno sola. Si fida delle persone che frequenta, si fida ciecamente anche di don Marino Genova, anche quando, con la scusa dell'amore e della misericordia, comincia ad accarezzarle prima il viso e poi il corpo. Ha 55 anni don Marino, dice messa nella chiesetta di Portocannone in Molise, e per Giada è un punto di riferimento spirituale, uno che potrebbe essere considerato un padre, soprattutto da quando la vita le ha portato via il suo.

Giada intrattiene rapporti intimi con quell'uomo per quattro anni, durante i quali lei ne diventa completamente succube.

Ha 17 anni quando anche il suo corpo si ribella a tutto ciò e si convince a condividere la sua storia con un'amica. Insieme si recano dal Vescovo per denunciare l'accaduto, e don Marino viene semplicemente  allontanato dalla parrocchia.

Solo la denuncia penale, che arriverà sei mesi dopo, costringerà la Congregazione della Dottrina della Fede ad aprire un processo che culminerà con la sospensione "a divinis" del prete per due anni.

Dopo un processo durato tre anni cosa accade?  Il giudice divide in due il fascicolo, facendo una netta distinzione tra i rapporti intrattenuti con Giada quando aveva ancora 13 anni, e quelli avuti dopo il compimento del 14° anno di età.

Il giudice assolve don Marino perché, si sottolinea nella sentenza, seppure l'adolescente fosse psicologicamente fragile e incapace di reagire, il parroco, non essendo uno psicologo, non poteva accorgersi del disagio mentale. Non era tenuto a somministrargli alcun farmaco.

Invece, per i rapporti contestati tra l'aprile del 2009 e il giugno dello stesso anno, il prete viene rinviato a giudizio ma, sempre nell'ottica del consenso, lo si accusa semplicemente di atti sessuali con minore. La prossima udienza è fissata per dicembre 2016.

Una sentenza come una pietra: non è bastata l'ammissione del sacerdote, e nemmeno l'età e il disagio psicologico della vittima per convincere un giudice, a condannare l'uomo, oggi 62enne, per abusi sessuali su minore. Don Marino Genova, è stato prosciolto dall'accusa, poiché i rapporti intimi rientrerebbero nel contesto di una relazione amorosa che aveva il consenso di entrambi. Così ha stabilito il giudice.

Giada Vitale - oggi ha 20 anni - non può considerarsi una vittima perché consenziente, ove per consenziente si intende la mancata reazione della giovane e la totale sottomissione all'uomo.

Il giudice definisce questo rapporto tra i due, un rapporto d’amore però come mai Giada ha denunciato don Marino? Forse non era proprio consenziente. Può essere definito amore la mancanza di rispetto da parte di un uomo nonché prete di 55 anni, del corpo e dei sentimenti di una ragazzina di 13 anni? Amore non è abusare di un’altra persona, è violenza, la violenza che ha subito Giada nel suo corpo e nel suo intimo di donna. Una violenza come una pietra che ti rimane come una cicatrice, una violenza che ti fa sentire sola, abbandonata dagli adulti soprattutto quando sei ragazzina e stai crescendo e non capisci cosa ti sta succedendo e ti fidi di tutto ciò che appare buono.

Giada, tieni duro la tua  esperienza ti ha portato alla consapevolezza che tu vali come donna degna di rispetto! Fatti valere!

Con affetto

Aurora

 


 
XX SETTEMBRE E' FESTA, GAZEBO A MESTRE IL 17 SETTEMBRE CON TORTA E CANDELINE

"Una volta volevo diventare ateo, ma ci ho rinunciato, non hanno feste gli atei." (Henry Youngman, comico statunitense che non ci conosceva bene!)

È festa! XX Settembre Festa della liberazione della capitale Roma e fine dello Stato Pontificio (20 Settembre 1870).

Sì è festa, ma una festa dimenticata dai più!

Noi invece vogliamo festeggiare e ricordarne i motivi!

SABATO 17 SETTEMBRE GAZEBO IN PIAZZA FERRETTO A MESTRE DALLE ORE 15.00 ALLE ORE 19.00

SUL TEMA EMERGENZA DELLA LAICITA'- FESTA DEL XX SETTEMBRE

Laicità e XX Settembre un connubio efficace. Il gazebo informerà i cittadini sulla Festa, sulle nostre attività e sui nostri programmi. La Festa ha le sue candeline e una torta, bollicine per brindare sorridenti in compagnia per un augurio -ma bisogna darsi tanto da fare- di laicità nel nostro Paese. Vieni a brindare con noi!

(attenzione in caso di pioggia ahimè non potremo allestire il gazebo)

 

L' anniversario del 20 Settembre è stato una festa nazionale italiana fino al 1929, anno in cui Mussolini e il card. Gasparri sottoscrissero i Patti lateranensi.

Lo Stato Pontificio comprendeva non solo il Lazio ma molti altri territori dell'Italia centrale e del Nord  occupando più di 44.000 km2.-per fare un confronto il Veneto oggi ne misura  poco più di 18.000-.

Il grande Stato della Chiesa era uno dei regimi più potenti e oscurantisti d'Europa e promuoveva guerre, discriminazioni e persecuzioni in tutto il mondo compromettendo pure l'evoluzione del sapere e del libero pensiero (vi ricorda forse qualcosa di più recente?).

Il 20 Settembre 1870 l'ordine all'azione militare non parti dal gen. Cadorna ma dal cap. Giacomo Segre che essendo ebreo non sarebbe incorso nella scomunica emessa ad hoc dal papa Pio IX per chiunque avesse comandato di aprire il fuoco. Lo stesso papa che nel 1874 emise l'insidioso Non Expedit a dispregio della democrazia perché i cattolici non partecipassero alle elezioni politiche del nuovo Regno d'Italia.

Oggi lo Stato Pontificio non c'è piu e perciò facciamo Festa il XX Settembre!

Oggi il Vaticano, pur territorialmente rimpicciolito, si è comunque ricostituito con un potere fortissimo a livello nazionale e mondiale e anche per questo noi facciamo Festa il XX Settembre.  Per ricordare e riflettere sull'importanza della laicità dello Stato a garanzia di libertà per tutti e per non essere considerati sudditi e succubi delle norme religiose.!

Festeggia con noi il XX Settembre, una Festa della laicità conquistata teniamocela dura!

Sempre e di più libera di non credere e di non scordare le feste giuste!

Cathiatea

 
ASSEGNATO IL PREMIO BRIAN 2016

Il Premio Brian, alla sua undicesima edizione, viene quest’anno assegnato al film “La ragazza del mondo” del regista Marco Danieli. La premiazione avverrà venerdì 9 settembre alle ore 18.30 presso la Casa degli Autori.

Il film è una storia d’amore ben narrata e interpretata. Giulia, la protagonista, appartiene con la famiglia alla comunità dei Testimoni di Geova. La fede, e questo tipo di fede in particolare, si rivela a Giulia, e agli spettatori, come prigione che separa l’individuo dal mondo, cioè dalla possibilità di esprimere se stesso e le proprie potenzialità, il proprio giudizio e il proprio desiderio. Un paradiso artificiale fondato sulla repressione. Conoscendo Libero, giovane ex-recluso per spaccio di droga, Giulia trova la forza di uscire dalla prigione e di incamminarsi verso la propria realizzazione, verso l’emancipazione, verso la libertà. La giuria ha apprezzato l’efficace e ben documentata rappresentazione e l’approccio critico al problema particolare — e raramente trattato — delle sette, nonché a quello più generale del condizionamento esercitato dalla religione.

La giuria: Michele Cangiani, Paolo Ferrarini, Paolo Ghiretti, Maria Giacometti, Maria Chiara Levorato, Marcello Rinaldi, Maria Turchetto.

 

Il premio Brian viene assegnato dall’UAAR a «un film che evidenzi ed esalti i valori del laicismo, cioè la razionalità, il rispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose».

 
IL CASO SPOTLIGHT, UNA LUCE SULL'IPOCRISIA, IL 5 SETTEMBRE

 

In occasione della 73a mostra del cinema di Venezia, in questi giorni sta piacevolmente lavorando al Lido la simpatica e qualificata giuria Uaar che dovrà individuare il film al quale consegnare il nostro prestigioso Premio Brian 2016. Ti informeremo la prossima settimana sulla decisione presa.

Ed è in tema Premio Brian, a Favaro, anche il nostro primo appuntamento autunnale:

LUNEDI 5 SETTEMBRE ALLE ORE 17.30 CON LA VISIONE DEL FILM

"IL CASO SPOTLIGHT",

A FAVARO in Via Cima Rosetta 19 (vicinissima a piazza Pastrello dove arrivano il tram e i bus):

L'anno scorso il nostro premio Brian è stato attribuito proprio alla pellicola "Il caso spotlight" del regista Tom McCarthy ed è per questo motivo, ma non solo, che te ne proponiamo la visione.

Il film prende spunto da una vicenda vera del 2002 che vede la redazione investigativa del giornale Boston Globe alle prese con un caso davvero scottante: l'inchiesta sugli abusi sessuali su minori perpetrati da preti cattolici.

I coraggiosi giornalisti alla fine riusciranno a rivelare i tragici fatti e anche la vergognosa situazione di copertura dei crimini da parte delle più alte cariche cattoliche e  pure da parte delle asservite autorità pubbliche.

Il film affronta inoltre anche la complessità della tragedia vissuta dai minori, dalle loro famiglie e dalla società di riferimento, ponendo l'accento sulla vergogna e sulla difficoltà di reazione, e di elaborazione del dramma,  contro una lobby religiosa così potente come quella cattolica che dispiega per difendersi anche l'autoreferente sacralità e importanza del proprio ministero.

Il film oltre al Premio Brian ha ricevuto vari riconoscimenti e l'Oscar per miglior film e migliore sceneggiatura originale. Insomma proprio un  film bello, interessante e che fa riflettere. Ti aspettiamo. L'ingresso é libero.

Cathiatea

 
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