Lettera al Gazzettino: L'UAAR, LE CAMPANE, GLI SPRITZ E DON CAMILLO
Lettera al Gazzettino: L'UAAR, LE CAMPANE, GLI SPRITZ E DON CAMILLO Stampa E-mail

 

Gentile Redazione del Gazzettino,

leggo dal vostro quotidiano di oggi 30 aprile 2012 il caso del parroco di Carpenedo che sta promuovendo una crociata per le campane libere:

"i fedeli facciano tacere gli atei"...

Ringrazio il Parroco di Carpenedo per le attenzioni che dedica all’UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – di cui faccio parte attiva.

Vuol dire che il nostro lavoro comincia a maturare dei frutti; in fondo cosa vogliamo? un’Italia più laica ed europea che rispetti le posizioni dei non credenti stimati in almeno 10 milioni di cittadini Italiani. L’UAAR se ne fa portavoce. Una piccola associazione nazionale la nostra che nel veneziano conta solo un migliaio di soci e simpatizzanti. Per questo il Parroco sbaglia quando se la prende con la trentina di atei che vogliono far rientrare nella legalità le sue campane.

Siamo molti di più, perché oltre a noi ci sono tanti cittadini che non ne possono più di constatare come il nostro Paese sia ancora rimasto sottoposto alle ingerenze vaticane a partire dai suoi atti legislativi, fino alle pericolosissime crociate e infantilismi dei don Camillo di turno, e oltre all'UAAR questa volta, ci sono i cittadini che hanno presentato effettivamente l'esposto contro la rumorosità delle campane, e sono tutti cattolici come osserva l'Assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin, sul Vostro giornale di oggi 30 aprile.

Chi sono questi cittadini?

E' il Popolo degli spritz, e sono tanti, che tutte le sere si assembrano fuori del bar di fronte all'assordante invadente campanile che quando attacca lascia tutti senza parole.

Io consiglierei al parroco di trovare un accordo con il bar.

Vittorio

(da Carpenedo - Venezia)

04 maggio 2012: ringrazio il Gazzettino per aver pubblicato la mia lettera, anche se spiace gli sia stata messa la sordina addolcendo il titolo in un generico "Il forte rumore delle Campane" e che il testo compaia solo alcune pagine dopo l'appello a caratteri cubitali per la mobilitazione a favore della raccolta firme dopo ogni messa a favore delle illegali campane. Vittorio

Di seguito se clicchi su leggi tutto qui sotto a destra puoi leggere il bellissimo editoriale di Stefano M. pubblicato il 3 maggio 2012 sul sito UAAR di Padova

 

EDITORIALE

Per chi suona la campana?

Scomodiamo Hemingway, anche se dubitiamo che il grande scrittore americano avrebbe speso mezza riga per vicende come questa. Ci riferiamo agli strali del parroco di Carpenedo, nel veneziano, don Gianni Antoniazzi, che se l'è presa un po' con tutti, per la storia dell'inquinamento acustico da suono (molesto) delle campane, e che già nel recente passato ha determinato sanzioni pecunarie da 1.282 euro inflitte alle parrocchie di San Pietro Orseolo e San Giuseppe, sempre nel veneziano, per il superamento dei limiti acustici.

Tutta colpa dell'UAAR, ha tuonato don Gianni, segnatamente quei “30-35 iscritti all'Unione Atei e Agnostici di Mestre”. E poi non sono mancati gli improperi contro i suoi parrocchiani che supinamente non hanno mosso un dito per protestare con il Comune. Povero don Gianni! Finiti i tempi in cui gli “eretici” venivano prelevati dalle loro case, magari processati e arrostiti. Preoccupato, come ha scritto, del fatto che i cristiani rinuncino ai loro “segni di identità e cultura” così fortemente radicati nel territorio. Meglio andarci piano, caro don Gianni. Questo ritrito discorso sulla cosiddetta “identità” porta dritti dritti a Breivik, (quello che ha ammazzato 77 giovani, autoproclamatosi “salvatore del Cristianesimo” in Norvegia, contro il multiculturalismo, marxismo e islam). Altra brutta notizia, per il nostro zelante parroco, è che più che i “fanatici, fondamentalisti, pagliacci, gentaglia ottusa ecc.” (questi alcuni dei commenti sul sito del Gazzettino da parte di esponenti della religione dell'amore, come ha scritto efficacemente un nostro socio) dell'UAAR, a far intervenire l'Arpav sono stati gli esposti del “popolo degli spritz” e, a detta dell'assessore veneziano Bettin, da parte di “persone che si professano cattolici”.

Siamo in uno strano Paese in cui ci si scandalizza se qualcuno si muove per far rispettare la legge. E nessuno invochi “le tradizioni” per legittimare il superamento delle soglie del rumore. Che, a dirla tutto, a proposito di tradizioni, l'odio per le campane non è esattamente una specialità dei miscredenti. Qualcuno ricorda la storia della campana Piagnona, posta oggi nel chiostro di S. Antonino del Museo san Marco di Firenze? Piagnoni erano chiamati i seguaci di Savonarola, il religioso scomunicato e messo al rogo da papa Alessandro VI Borgia. La campana fu “messa sotto processo” e ridotta al silenzio, "accusata" di avere allertato con il suo suono il popolo fiorentino il 5 aprile 1498 e radunarlo per scongiurare l'arresto di fra Gerolamo, ma che non bastò a salvarlo.

Fanatismo e religione. Un binomio, troppe volte, perfetto. Con buona pace dei tanti professionisti dell'insulto anti-UAAR.

Padova 03/05/2012